26.12.12

Frosinone, nel centro storico non c'è nulla, perché andarci???



LE CONTRADDIZIONI ........del centro storico

di Fausta Dumano *

Due giorni intensi di arte, musica, teatro, giocolieri nella parte alta della città, una iniziativa messa in campo dai temerari RICCARDO, LIVIO e FRANCO... un' associazione dal nome insolita da porta a porta  o da arco a porta, un'associazione che vuole valorizzare quella parte di centro storico, che va dall' arco Campagiorni alla Porta romana. Il centro storico di Frosinone sta morendo, il grido d'allarme è stato lanciato da tempo. Le botteghe storiche sono quasi tutte vuote, lucchetti arrugginiti sono il ricordo del passato, a cui fa eco qualche insegna sbiadita. Quei lucchetti non sono un segno di legami, di promesse suggerite sulla scia di MOCCIA, sono il segnale di attività smarrite nell' oblio. 

Le piazze sono un parcheggio pubblico, dove la socializzazione avviene veloce, nel momento in cui si parcheggia. Nel centro storico non c'è nulla, perché andarci??? Non si fa niente... è un ritornello imparato a memoria, dalle facciate screpolate, sembra uscire la voce di fantasmi intrappolati, che chiedono di essere liberati. Per due giorni in un clima natalizio gli artisti hanno dato vita ad una kermesse culturale, che in altre città avresti pagato il biglietto. 

Ma FROSINONE è una città particolare, in letargo, che preferisce gli asettici centri commerciali, ama fare lo struscio in auto, bisognerebbe proporre di assistere agli eventi seduti in auto. Chiudere il centro storico alle auto è una utopia, che si scontra con i pochi commercianti, che sono convinti che le auto portano clienti... e così artisti, giocolieri, musicisti sono stati inseguiti dalle auto, circondati. 

Dall'altro lato i cttadini, che reclamano vivibilità, il poter aggregarsi negli spazi. I locali temerari devono fare i conti... la musica disturba... dio bono fate pace con il cervello, indicate la ricetta per farlo vivere. Tra le note di PALLADINI, gli artisti del  liceo artistico hanno colorato il centro storico, arte come provocazione, APRI urla una tela a cui fa eco un' immagine del prima, adesso  e si interroga sul futuro. Scorci del centro storico protagonisti, per molti studenti  una piacevole scoperta, confinati nella landa non conoscono la città. Un puzzle surreale di tele incastrate nelle botteghe chiuse, una miscela di colori realizzate da generazioni diverse, gli studenti e artqube. 

L'arte non ha confini e così accanto ad Eleonora dell' Accademia, Greta del Maccari. A piazza GARIBALDI, la piazza rossa, la mitica MARIA NICOLA, MILENA, che insieme a GUGLIELMO hanno portato calore, ironia nella dormiente città. NOI CI SIAMO DIVERTITI, BUONE FESTE e un abbraccio speciale a chi ci ha creduto da SABINA a RICCARDO, da LIVIO a  FRANCO... mi dispiace che tu indifferentemente non hai capito una ceppa...

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