8.3.13

F.A.I. CONTRIBUTO alle GIORNATE del 23/24 MARZO 2013


PREISTORIA e STORIA di ISOLA DEL LIRI - Fino alla ‘QUESTIONE DI ILDEBRANDO'
  
La Preistoria dell’HOMO LIRENSIS e le trasformazioni  idro – geo – morfologiche del Territorio della MEDIA VALLE del LIRI  hanno avuto in GIUSTINIANO NICOLUCCI ( 1819 – 1904 ) uno studioso di eccezionale levatura scientifica e di impegno appassionato assiduo e costante. 

Il Fondatore della cattedra di ANTROPOLOGIA all’Università Federico II di NAPOLI studiò il cranio ritrovato – 1870 - a qualche centinaio di metri alla sx del Liri presso la località ‘ Le Forme – Borgonuovo ‘  in uno strato di sabbie fluviali posto a una quota di circa 16 metri sul livello attuale del Fiume. Il prezioso reperto,  reliquia umana autentica“ , fu datato all’ultimo o penultimo periodo quaternario“ nell’Età Paleo-Neo-Litica e conservato nella COLLEZIONE  PALEO-ETNOLOGICA dello Scienziato.
    
Da queste molteplici ricerche e sondaggi sistematici il Nicolucci trasse la convinzione che per lunghi periodi geologici il Territorio posto a Sud degli Ernici e delle Mainarde, compreso tra le alture collinari e montane dell’attuale Selva di Sora – Isola del Liri ( Ovest ) e le Colline di Arpino ( Est ) costituisse un grande bacino idrografico - di circa 10/12 km di diametro – di natura paludosa, alimentato dal corso fluviale proveniente dall’Abruzzo attraverso la Valle di Roveto, e dalle sorgenti dell’attuale Fibreno fluente dal Lago di Posta – Val Comino. Al margine meridionale, dove il bacino si restringe a imbuto fra le Colline di S. Sebastiano – Remorice e l’altura di Colle S. Angelo – Cimitero, si doveva  opporre al deflusso delle acque fluviali una grande barriera rocciosa – quasi diga naturale – lunga qualche centinaio di metri. Un evento tellurico di notevole entità dovette provocare il crollo nella sottostante bassura della barriera rocciosa, aprendo un varco al deflusso vertiginoso  delle acque. Ma lasciando uno sperone di roccia calcarea più resistente, che separò in due rami lo scorrimento precipitoso delle acque , che formarono la CASCATA VERTICALE a Sud e la rapida del VALCATOIO a Ovest, con un dislivello di circa 30 metri. I segni evidenti di queste trasformazioni geologiche del Territorio si possono osservare con occhio scientifico sul costone franoso di rocce e arenarie, che dal Monumento ai Caduti e la Chiesa di S. Maria dei Fiori si prolunga oltre la Madonnina di Lourdes, a fianco della Collina di S. Angelo – Cimitero, fino alla curva della SS. Valle del Liri.
   
Passarono molti millenni, nel corso dei quali la Valle pianeggiante andava prosciugandosi, ma perennemente esposta a ricorrenti alluvioni e immancabili terremoti. Restano ben evidenti residui siti agrari e denominazioni idiomatiche: Pantano,Vado Pescina, Campo Varigno, Lago Tremoletto. Gli scarsi abitanti trovarono certamente possibilità di vita sui rilievi emergenti nella Valle, più salubri, sicuri e  coltivabili. Le attuali Colline di S. Sebastiano,  Capitino, Montemontano – Leccitto,  Macchie, S. Angelo, Quaglieri, Collecarino; i monti arpinati e le falde degli Ernici – La Selva.  L’ambiente acquitrinoso e palustre fornì per la sopravvivenza ai primitivi abitanti le opportunità della pesca e della caccia. Successivamente, man mano che i nostri progenitori strapparono, con tenacia memorabile, all’invadenza delle acque alluvionali estensioni di campi coltivabili sempre più ampi e fertili nella Piana, costringendo i Fiumi Liri e Fibreno nei loro alvei, potè svilupparsi una proficua attività agricola, insieme a quella pastorale.
    
Intanto giungevano dall’Oriente greco e asiatico popoli nuovi quali i Pelasgi e gli Osci, da cui Volsci ed Ernici. E sorgevano, coeve a Roma, Arpino, Veroli e Sora. L’INSULA fu ricompresa nell’agro arpinate. E’ singolare che nessuno scrittore classico con interessi  naturalistici – Plinio, Varrone, Strabone; ma nemmeno il nativo Cicerone - scriva della Cascata. Si dovrà aspettare il sec. XVIII – Niccolò Amenta 1721 – per avere le prime attenzioni letterarie per lo straordinario fenomeno naturale.
    
Le origini nell’Alto Medioevo del Castello e del primitivo nucleo abitato nell’INSULA sono illustrate con efficacia notevole da Osvaldo Emery ( 1935 ), - soggetto di Tesi di Laurea in STORIA della dr.ssa Rita Zaccardelli ( 2012 La Sapienza) -,  che condivide ampiamente la ricerca preistorica del Nicolucci e si impegna con indubbia intelligenza storica a ricostruire l’articolarsi della Dinastia Longobarda dei RACHISI dell’ INSULA. Così si configura l’esistenza di un’antica ROCCA difensiva  sul sito roccioso, posto alla sommità delle Cascate, fin dal sec. IX , al tempo delle invasioni degli Ungari e dei Saraceni. E si nomina  per la prima volta in un documento d’archivio  - Chronicon Casinense -  un luogo “… qui  vocatur  COLLIS de INSULA” ( 1004 – Monumenta Germaniae Historica,  Scriptores VII, 1846 ). In documenti successivi si afferma l’espressione ‘Insula Filiorum Petri’, che indica il Castello e l’abitato sottostante. E’ a questo punto che è opportuno accennare alla cosiddetta  Questione di ILDEBRANDO, trattata dall’Emery nella sua già menzionata Storia della Città. Essa si connette alla ‘ Vita Sancti Dominici ‘scritta da Alberico, dotto Retore Cassinese, verso la metà del sec XI. Nel  Prologo  Alberico, venuto nell’Abbazia Di Sora per appurare notizie attendibili sull’Abate Domenico morto nel 1031, afferma : “… Molte cose…le ho apprese dal monaco Ildebrando, uomo degno di grandissima venerazione per santità di vita e profondità di dottrina.”  (“Multa edidici relatore Hildeprando monacho, et honestatae uitae et fulgore scientiae omnimoda ueneratione dignissimo” – F. DOLBEAU, ‘ Le Dossier de Saint Dominique de Sora…’. In: MELANGES de l’Ecole francaise de Rome, 1990, p.35, 6 -. L ‘ Emery, conformandosi ad una secolare tradizione illustre, che va dai Bollandisti a P.  F. Tuzi, a P. L. Tosti, a Don Crescenzo Marsella, riprende l’eventualità di una presenza nell’Abbazia e anzi propone l’eventualità che il futuro Papa Gregorio VII  sia stato Discepolo del Santo Abate Domenico e forse rampollo dei Rachisi dell’INSULA – attraverso la discendenza del Gastaldo Pietro di Rainerio – nato nella Rocca posta alla sommità della Cascata.
    
Solo in tempi recenti qualche storico ha assunto la tesi negazionista  - cfr. E. Paolucci, ‘ La Vera storia di DOMENICO di Sora PRECURSORE della Riforma gregoriana del sec. XI’, 2011, pp. 29 30 -; conformisticamente riecheggiata in: L. Gulia,’ La Tradizione storica di SAN DOMENICO di Sora, 2012, pp.45 46’. Senza darne una giustificazione plausibile. Ma è unanime ormai il consenso di fedeli e studiosi  su S. Domenico PRECURSORE e prestigioso MAESTRO e ispiratore della Riforma Gregoriana,  come si invoca anche nella ‘ litania ’ che si canta nella Basilica. Pertanto ho ritenuto quasi un doveroso omaggio alla tradizione, che ci onora sommamente, riprendere ed illustrare la discussa ‘ Questione’.

* Isola del Liri 8 Marzo 2013 Egidio Paolucci

PROGETTO DIDATTICO di EDUCAZIONE STORICO – AMBIENTALE orientata alle GIORNATE del F.A.I. ( FONDO per l’AMBIENTE ITALIANO ) – 23 / 24  MARZO 

LA LETTERA DI EGIDIO PAOLUCCI INVIATA: All’ASSESSORE CULTURA ANGELA MANCINI, All’ISTITUTO COMPRENSIVO di Isola del Liri, Al F.A.I. – SEGRETERIA PROV.LE Frosinone, Ai SIGG. DOCENTI INTERVENUTI, Alla STAMPA ed EMITTENTI RADIOTELEVISIVE LOCALI *
    
Quest’anno il FAI prevede la valorizzazione del CASTELLO  BONCOMPAGNI. Seguendo pertanto gli STUDI e le RICERCHE di GIUSTINIANO NICOLUCCI (1819 – 1904), il Libro di OSVALDO EMERY  Isola del Liri ‘ ( 1935 ), l’Album fotografico ‘ CASTELLO BONCOMPAGNI VISCOGLIOSI ‘( A. VISCOGLIOSI, 2010 ), il FILM  - CORTOMETRAGGIO di A. MANTOVA (2010) e le due Pubblicazioni di E. PAOLUCCI ‘ La vera storia di Domenico di Sora ‘  ( 2010 / 2011 ), si evocherà la figura di ILDEBRANDO dei Rachisi dell’INSULA – PAPA GREGORIO  VII (1073 – 1085), e  si ricercheranno le origini del CASTELLO e della CITTA’ – Insula Filiorum Petri – dall’alto Medioevo.
    
Si prevedono incontri didattici di 90 minuti con  max. n. 50 alunni – Primaria e Media -  in aula eventualmente dotata di proiettore e / o  LIM – lavagna interattiva multimediale. L’impostazione metodologica sarà di tipo dialogico – laboratoriale.
    
Si indica il mese di FEBBRAIO come tempo preferibile di svolgimento. R E L A Z I O N E
Gli incontri con gli ALUNNI e DOCENTI di scuola Primaria e Media – d’intesa con la Dirigente dell’ISTITUTO COMPRENSIVO di Isola del Liri - si sono svolti il 5 e 19 FEBBRAIO alle ore 10,30 presso le AULE MULTIMEDIALI delle SCUOLE  DANTE ALIGHIERI e BAISI – MONTEMONTANO.
    
Le ATTIVITA’ DIDATTICHE, con la partecipazione di oltre 100 alunni di SCUOLA PRIMARIA e SEC. Di PRIMO GRADO, si sono articolate in:
- PRESENTAZIONE degli argomenti
- PROIEZIONE del filmato sul CASTELLO
- INTERVENTI di ALUNNI e DOCENTI

DOCENTI PRESENTI: Tiziana COLONNELLO, Mirella CARRARO, Daniela Del SIGNORE, Concetta IPPOLITO, Anna PERNA, Daniela PIZZUTI, Stefania SFARENI, Cristina ZACCARDELLI.
    
Numerosi alunni hanno preso parte al dibattito, rivolgendo domande pertinenti su il CASTELLO, le TRE CASCATE, il FIUME e la DEINDUSTRIALIZZAZIONE del Novecento. La Prof.ssa Colonnello ha auspicato che il Castello e Villa Correa possano essere resi disponibili per le visite di cittadini isolani e turisti.
Ha portato il Suo saluto e le congratulazioni  ad alunni, Docenti e Prof. Paolucci l’ASSESSORE CULTURA e VICE SINDACO Angela MANCINI.

* Isola del Liri 28 Febbraio 2013 Egidio Paolucci.

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