27.10.15

REGIONI, IL TEMA È CALDO: I CONFINI CULTURALI NEL LAZIO PRE-PROTOSTORICO. IL 20 NOVEMBRE DOVREBBERO RIPARTIRE GLI INCONTRI DI STORIA, ARTE, CULTURA 2015-2016. IL VESCOVO ANTONAZZO INCONTRA IL 6 NOVEMBRE AD ATINA SINDACI E ONOREVOLI

A Sora siamo più vicino all'Abruzzo con il modello marchigiano. San Domenico arrivò da Foligno attraversando l'Abruzzo, come ripete spesso Luigi Gulia che si sta per cimentare in un nuovo anno di "Incontri di Storia, Arte, Cultura" che partiranno proprio a San Domenico il prossimo 20 novembre. Ospite il già prefetto Piero Cesari. Il Centro di Studi Sorani "V. Patriarca" ha trasferito la propria sede presso i locali della Basilica minore anche se l'apertura della biblioteca va un po' a rilento. La Direttrice del Museo della Media Valle del Liri fino ad agosto scorso, Manuela Cerqua (nella foto con l'operatore di tg24.info), ha scritto di recente che il Liri è stato "l'ossatura di questo territorio, vero e proprio ponte tra l'Abruzzo e la regione costiera laziale; le culture che vi sono succedute hanno ricevuto alimento da questa condizione storico-geografica, assorbendo gli influssi esterni e influenzando esse stesse i territori contermini, fino a cogliere la grande occasione dell'apertura verso orizzonti più vasti".

CONFINI CULTURALI Sabato 31 ottobre si ricorda l'ultimo appuntamento, inserito nel programma del XXIX "Premio Fibrenus CArnello CArte ad Arte", alle 16.30 la conferenza del Prof. Mario Federico Rolfo, Docente di Paleontologia, sui "Confini culturali nel Lazio pre-protostorico". Saranno presentati alcuni casi di studi con l'introduzione della già Direttrice del Museo, Manuela Cerqua. Il museo come valorizzazione del territorio, tre anni fa la collaborazione con l'Officina della Cultura e l'apertura delle fabbriche isolane. Quest'anno il convegno sui confini culturali nel Lazio pre-protostorico con alcuni casi di studio. Il Prof. Rolfo nato a Roma esperto di scavi preistorici in grotte. L'esempio più antico verso la costa del Lazio: il "fenomeno" Pontiniano. Sulle sponde dell'Aniene la grotta di Jenne, di Mora Cavorso, nell'Appennino con resti di crani e femori umani (Neolitico 5203 a. C.) nelle due sale. A Catignano e Trasacco gli esempi abruzzesi verso il marchigiano. Ultimi esempi dell'età del Bronzo, Collepardo e Pastena. Qui a Pastena meno animali ma più piante con attività tipicamente femminili. A Collepardo rinvenimenti nel 2008 e nel 2014 danno abbondanti le ossa umane, circa 80, ma il numero va aggiornato man mano che si scava.

ARRIVANO LE 12 MACRO-REGIONI, LE PROVINCE DI LATINA E FROSINONE NELLA REGIONE TIRRENICA CON L'EX REGIONE CAMPANIA

Oggi l'Unita' apre con l'articolo sulle Regioni: "E ora tocca alle Regioni". Nel sottotitolo: "La stagione delle riforme non si ferma. Dopo il Senato una mozione dà il via all'iter per ridurle a 12. Le macro-regioni possono eliminare burocrazie e sprechi e migliorare i servizi ai cittadini". Si scrive così (foto). Non passeranno 10 anni, quindi, da quello che si legge. Il dibattito è dei nostri giorni, attuale, sulla utilità o della inutilità delle regioni italiane. Per le Province sono passati anni per arrivare alla situazione attuale ma per le Regioni (che cambieranno in meglio o in peggio non è dato sapere) sembra proprio di no. È la prossima tappa per il governo che ha incassato il via libera del Parlamento e ora "prepara il tavolo con i Governatori". Li chiama così i presidenti delle regioni. "Il laziale Nicola Zingaretti" sembra già d'accordo da quello che si è potuto leggere anche in passato. Da 20 regioni a 12, "il segnale", scrive Federica Fantozzi, "dell'accelerazione da parte di Palazzo Chigi è arrivato all'improvviso". Il tema è attuale, quindi, anzi quasi scotta con Matteo Renzi che rema all'indietro. "Meno sprechi", continua Fantozzi, per almeno 2 miliardi ma altri studi ipotizzano risparmi fino a 14 miliardi. Fatti salvi i posti di lavoro". La proposta che crea polemiche in provincia di Frosinone e di Latina viene riportata nella seconda foto con l'articolo e la cartina delle 12 regioni del ddl Morassut - Ranucci. Entra in campo anche la ministro Maria Elena Boschi che vede un progetto, che c'è, "organico che nasce dalla proposta di legge dello stesso Ranucci e del deputato Morassut". Si va avanti con una "bicameralina" di rango istituzionale". Leggendo quello che si scrive ancora si capisce subito che si avranno regioni di serie A e regioni di serie B perché si: "punta ad accorpare le venti Regioni esistenti in dodici macro-Regioni a seconda di abitanti e spesa pro capite, con le aggregazioni decise anche sulla base degli studi storici della Fondazione Agnelli. Dodici aree, omogenee per <storia, area territoriale, tradizioni linguistiche e struttura economica> capaci di garantire risparmi, minore burocrazia, semplificazione amministrativa". Osserva Ranucci alla giornalista che "a muovere obiezioni sono stati il Molise, che conta 300mila abitanti come Ostia, la Basilicata, il Friuli Venezia Giulia e la Val d'Aosta". Le province di Frosinone e Latina sono avvisate.



Nessun commento:

Posta un commento