22.11.15

LUCIA FABI-ANGELINO LOFFREDI

CECCANO 3.11.1943 FAME, BOMBE E MORTE

Il 21 ottobre, a Ceccano presso l'ex-cinema Italia, è stato presentato dal prefetto emerito di Frosinone Piero Cesari l'opuscolo scritto dai coniugi Lucia Fabi ed Angelino Loffredi, già docenti di educazione fisica, dal titolo "Ceccano 3 novembre 1943. Fame, bombe e morte".

In poche pagine i due autori rievocano il terrificante periodo che va dal mese di ottobre 1943 a maggio
1944, quando nella zona imperversavano gli aspri combattimenti della seconda guerra mondiale. A metà ottobre 1943, a Ceccano, da parte di alcuni cittadini che stavano morendo di fame, venne assaltato, in località Borgata, il magazzino per l'ammasso del grano.

Il 21.10.1943 è una data fatidica per la città in quanto, alle ore 6 del mattino, venne uccisa a ridosso del muro di cinta del campo sportivo comunale la venticinquenne nubile casalinga Vincenza Maura mentre si stava recando a pregare in chiesa. Il 13 novembre, come ricorda l'ospite della cittadina Natalino Di Molfetta, venne lanciato un razzo di color rosso che passò sul cimitero. Erano le ore 10.15. Vennero sganciate, come ricordava l'arciprete don Giusto Meniconzi, venti bombe.

L'area prevalentemente colpita è Borgo Pisciarello, dove morirono le famiglie Maura e Cristofanilli. In via Cappella perse la vita il giovane ventottenne Antonio Carnevali. Durante questa immane tragedia, in una sola giornata di guerra, a Ceccano vi furono 18 morti e 6 feriti.

Nei giorni che seguirono al bombardamento, gli abitanti lasciarono il centro urbano per cercare un sicuro rifugio nelle campagne, lontano dagli obiettivi militari. Ebbe così inizio lo sfollamento. Le famiglie si rifugiarono presso case non dotate di necessari confort ed abitate, esclusivamente, da contadini. Erano anni in cui non vi era luce elettrica ed al suo posto si usava il lume a petrolio. Mancavano, inoltre, i servizi igienici e si beveva l'acqua nei pozzi. Lo spazio per dormire era riservato solamente alle donne e ai bambini mentre gli uomini dormivano nelle stalle oppure su materassi di scartocci.

Le cose, purtroppo, non andavano bene e l'avanzata alleata venne contrastata perché si oppose in maniera del tutto forte ai tedeschi che avevano già occupato il territorio e l'intera provincia di Frosinone.

* Veroli 21 novembre 2015. Gabriele Mattacola. La foto da: www.antonionalli.wordpress.com

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