12.8.09

La lettera di Grazia Francescato ai Verdi

Ai candidati alle Europee 2009. Al Coordinamento Nazionale. Al Consiglio Nazionale
Ai Segretari Regionali. Ai Segretari Provinciali. Agli Eletti. Ai Lettera aperta ai Verdi tutti.


Care, Cari, l’ovvia domanda che molti di voi mi fanno in questi giorni è: “cosa facciamo ora, dopo questo esito elettorale negativo?”. Dobbiamo cominciare a trovare insieme la risposta, valutando il quadro complessivo: lo slittamento a destra del paese, (e dell’Europa intera), il cedimento del centro-sinistra, il “buco nero” - ovvero la mancata rappresentanza – in cui la soglia del 4% ha precipitato i cosidetti “partiti minori”, tra cui i Verdi.

Dobbiamo fare una laica valutazione sia sul mancato raggiungimento del 4% da parte di SL, (ma comunque il risultato è un piccolo miracolo, se si tiene conto che in un mese, con un simbolo nuovo, senza mezzi e senza accesso ai media abbiamo portato a casa 958.458 voti), sia di quelli negativi delle amministrative laddove i Verdi si sono presentati da soli.

Ovviamente aspetteremo anche l’esito del ballottaggio, per avere un quadro completo, ma penso che dovremmo convocare un Consiglio nazionale alla fine di giugno, al massimo ai primi di luglio, per avviare un confronto serrato e sincero sulle ipotesi in campo, in vista del Congresso che dovrà tenersi al più presto e che sancirà le decisioni democraticamente prese da tutti i delegati, quindi dal partito nella sua massima espressione.

Vorrei che in questa ultima fase si giocasse una partita aperta, senza doppiezze e meschinità, in cui ognuno abbia il coraggio delle proprie scelte. Non come è successo l’8 marzo all’ultimo Consiglio nazionale, dove nessuno ha presentato una mozione contrapposta alla nostra che dicesse con chiarezza: “No all’alleanza dentro Sinistra e Libertà, andiamo da soli”. Al massimo la contrapposizione è stata su chi dovesse fare parte delle delegazioni trattanti: insomma “toglietevi voi che ci mettiamo noi”. Adesso è il momento della verità non più rimandabile: le scelte devono essere chiare e coraggiose. Tutte rispettabili, ma – per favore! – nette e motivate da valutazioni politiche e non personalistiche (il mantenimento del proprio orticello).

Quanto a me tutti ricorderete che nel luglio scorso, a Chianciano, ho accettato il mandato di Portavoce alla condizione che durasse un anno, non di più. Confermo con assoluta determinazione la mia scelta: desidero scegliere il mio cammino futuro in totale libertà.
Come avete toccato con mano, in questa campagna elettorale non mi sono risparmiata e ho sostenuto TUTTI: sia i nostri candidati alle Europei nelle liste di SL, sia il nostro simbolo laddove i Verdi si presentavano da soli.
Era mio dovere di portavoce dei Verdi e penso di averlo compiuto fino in fondo.
Al prossimo Consiglio nazionale darò indicazioni sulla rotta che secondo me bisognerebbe seguire: lo farò con chiarezza, come è mia abitudine, poi il Congresso sceglierà.

Nel frattempo ringrazio coloro che si sono spesi nella campagna elettorale europea e in quella della amministrative: ho incontrato sui territori tanti nostri militanti che vorrei davvero ringraziare uno per uno per la tenacia, la passione, la pulizia con cui hanno portato avanti la battaglia.
Ho visto però anche quelli che hanno incrociato le braccia, oppure più o meno obliquamente, boicottato l’alleanza con Sinistra e Libertà, ottenendo poi spesso nei loro tanto decantati territori risultati davvero penosi, ben al di sotto di quelli che si vantavano di poter conseguire. Ognuno si assumesse le proprie responsabilità nel proprio territorio invece di puntare sempre il dito sulla dirigenza nazionale – che le SUE responsabilità se le prenderà fino in fondo – o di dare sfogo al senno di poi sostenendo per esempio che bisognava fare l’accordo con i Radicali (i quali alle nostre proposte hanno notoriamente risposto picche).

Adesso basta. Confrontiamoci in campo aperto al prossimo Congresso, consapevoli che ogni scelta è legittima purchè dichiarata e responsabile.
Un caro saluto a tutte e a tutti e a presto.

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