31.1.11


Sull'acqua Antonello Iannarilli contro Antonio Cinelli. L'Assemblea dei sindaci del 24 gennaio 2011 a Frosinone.

C'è uno scontro aperto nel centro-sinistra in provincia di Frosinone. Sindaci del Pd contro, in un certo senso, alla sinistra radicale, ai movimenti che hanno raccolto le firme per arrivare ai referendum. Non vogliono rescindere il contratto con Acea proposto dal presidente Antonello Iannarilli. Sindaci vicini alle tesi di Francesco Scalia che ha guidato la Provincia di Frosinone. Anche l'assemblea del 24 gennaio finisce con un nulla di fatto, per adesso non vince nessuno, i comitati soddisfatti a metà con alcuni rappresentanti in aula che applaudivano Iannarilli. Si andrà avanti, accolte alcune motivazioni dei sindaci e si dato mandato ad Iannarilli di andare avanti nella battaglia di recessione del contratto.

Ventisette i punti da contestare ad Acea in caso di recesso del contratto. La musica che non cambia rispetto al 10 gennaio. Le bollette che stanno arrivando con importi fino a 4mila Euro e bollette di anni passati che ritornano nelle cassette delle lettere. “La STO deve decidere la risoluzione del contratto”, per Antonello Iannarilli. La STO è fondamentale per decidere, anche per sindaci che hanno una posizione morbida perché vogliono valutare bene anche la questione della transizione del 27 febbraio 2007. L'Acea deve ridare molti milioni di Euro per gli adempimenti mancati.

Il sindaco di Monte S. Giovanni Campano, Antonio Cinelli, vuole certezze per votare i punti in discussione. L'anello debole è quello dei cittadini, ormai riconosciuto da tutti in sala. Presenti alla riunione pure gli operai della Videocon che hanno invitato tutti i sindaci all'incontro del 27 mattina in Provincia. Non vogliono essere lasciati soli.

Per alcuni sindaci del centrosinistra ci vuole un accordo con Acea. La tariffa provvisoria che non può essere applicata per altri sindaci. A Boville, il sindaco Piero Fabrizi ha fatto capire che la polemica si sta alzando di tono, il dibattito è molto acceso. L'acqua, un bene comune messo in mano alle società. In sala presenti i rappresentanti di alcuni comitati che applaudono il presidente perché molti sindaci del centrosinistra non voteranno tutti i punti in modo favorevoli ad Iannarilli.

Il sindaco di Ceccano, Antonio Ciotoli, è sicuro che non si farà nulla nemmeno questa volta, non si prenderà nessuna decisione. I cittadini a Ceccano si lamentano con il sindaco. Chiedono se c'è l'arsenico nell'acqua pure nella loro città. Il sindaco dice l'acqua non è stata potabile per giorni e in altre zone è mancata del tutto. Manca pure la qualità del servizio. La STO ha tutti gli elementi per determinare la nuova tariffa? Si chiede Ciotoli. Come per il nuovo Piano d'ambito: in base al 2002 o al 2007?
Cose che i sindaci sanno bene, è sembrato così in sala da osservatori esterni. Domande a cui sanno rispondere bene fuori dall'aula. Il sindaco di Ceccano più deciso rispetto agli altri che in aula vogliono la mediazione politica.

Cesidio Casinelli ha ribadito le tesi di Cinelli. Ha ripreso il discorso sui consulenti nominati da Iannarilli. Al presidente rimprovera la strategia che ha avuto e che è cambiata durante il percorso su una materia molto complessa. Ha chiesto così nuovi pareri tecnici per dare sicurezza ai sindaci ma pure ai cittadini. Ricorda che la STO ha dato parere negativo. Sulla tariffa vuole sapere se è legale per mettersi al riparo. Casinelli voterà contro perché ci sono i cittadini da tutelare ma pure il Comune.

Interviene poi il sindaco di San Giovanni Incarico, Antonio Salvati che ha una visione tutta diversa. Nel 2007 la transazione ha cambiato l'offerta originaria del 2004. La tariffa è iniziata ad aumentare e in soldoni è arrivata ad 1 milione ed oltre, con quasi 700 milioni in più per Salvati. C'è poi la Corte dei conti che sta indagando e a breve darà un responso. “C'è poi una sentenza penale - continua il sindaco – in corso che dirà se c'è stato dolo”. Per Antonio Salvati tutta la vicenda è complessa con aspetti civilistici, morali e penali. C'è poi un altro ricorso di Acea e questo è un altro aspetto. “E' solo il giudice che deve dire se c'è stato dolo e non i sindaci”. Anche Salvati si chiede se la transazione è legale oppure no? I sindaci devono dire al presidente Iannarilli di iniziare la procedura di recesso perché i soldi sono dei cittadini. “Si ha l'obbligo di iniziare il recesso. La STO dà un parere favorevole sull'inizio di recesso poi si dovranno aspettare i pareri di Acea”.

Interviene di nuovo Iannarilli che dice: “la tariffa dovrebbe essere di 0,84 per tutti gli investimenti fatti e non fatti, la questione è molto più complessa di quanto tutti noi pensiamo”. E' proprio lui che si trova in mezzo, tra i cittadini e l'Acea. Potrebbe prendere denunce da tutte le parti, come avverte lui stesso.

La panacea il passaggio dal pubblico al privato invece...(Foto da: www.altocasertano.wordpress.com

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