10.11.11


A Sora si inizia a lavorare sull'Emporio Caritas da questa sera 10 novembre.

E' venuto a Sora Don Marco Pagniello, direttore della Caritas di Pescara Penne, a spiegare la loro esperienza sul servizio offerto dalla Caritas. A Pescara ci è voluto un anno e più per iniziare. La raccolta dei viveri e il volontariato sono importanti per decollare. Il locale da trovare. A Pescara ci sono 6-7 volontari impegnati nel supermercato e 200 sono le famiglie coinvolte nel progetto, seguite e abbonate per almeno 6 mesi con la Tessera-famiglia. Poi ci sonjo i singoli.

A Sora è importante sapere dove trovare quei prodotti, capire a chi è destinato il servizio, capire bene a chi è rivolto. Fare l'emporio per togliere le buste viveri? E' stata la domanda finale della riunione. A Pescara vogliono chiudere l'emporio se la crisi passerà.

Nella riunione presenti tanti volontari delle varie parrocchie della città.

Si vuole chiedere aiuto alla Caritas che darà il contributo per far partire il supermercato a Sora. La parrocchia ascolta e la Caritas mette i punti chiave. Anche a Sora la zona dove sorgerà l'emporio è periferica ed è particolare. Si inizia a lavorare da questa sera anche se Don Toma Akuino Teofilo ha già contattato alcuni supermercati che si sono resi disponibili a donare i prodotti.

I volontari devono decidere cosa fare perché ci sono delle squadre da formare. Almeno tre o quattro squadre da mettere in piedi che vanno nei supermercati a reperire i prodotti, altri volontari sono importanti nel magazzino e nel supermercato alla cassa. Il rapporto con i fornitori da curare e poi c'è chi guida il furgoncino. Importanti sono le sensibilità da trovare nei vari enti ed istituzioni. Mons. Alfredo Di Stefano,presente in riunione, vuole mettere fin da ora un furgoncino con il marchio in strada per fare pubblicità "come fanno i politici durante le campagne elettorali". Le informazioni da chiedere alle altre Caritas che hanno già sperimentato il progetto, sul marchio c'è la Caritas di Roma che può dare informazioni. A Roma hanno avuto qualche problema perché il logo è quasi simile a quello dell'Ikea. Ora però la fase di sperimentazione si è conclusa e il servizio va avanti.

"Emporio Caritas, la solidarietà spesa bene" è una rete di empori che fa riferimento alla Caritas.

Però ci sono in Italia altre esperienze singole, puntualizza il direttore della Caritas. A Pescara succedeva che, come ha riferito Don Marco, i prodotti offerti dalle ditte all'emporio, la sera, rimanevano negli scaffali perché troppi, non si riuscivano a smaltire. L'Ipercoop di Pescara ha dovuto abbassare i suoi prezzi su alcuni prodotti dopo le 19 della metà. Si sono inventati alla cooperativa questa forma di sconto. E' la campagna, sono i prodotti "Brutti ma buoni" che anche nel 2011 prosegue nei negozi Coop con l'aiuto dei volontari che selezioneranno le associazioni che prenderanno i prodotti. Da ora in poi in alcuni supermercati di Imola e di San Giovanni in Persiceto, in seguito in altri 21 negozi, ci saranno non solo i prodotti come frutta verdura, yogurt e pelati ma anche vestiti, detersivi, shampoo, dentifrici, piatti, giocattoli e quaderni da destinare.

Emporio Caritas, la solidarietà spesa bene, arriva a Sora.

Don Marco Pagniello, direttore della Caritas di Pescara Penne è venuto a Sora a spiegare come funziona l'emporio nella sua città. A Pescara da quasi due anni è stato aperto un emporio per le persone che ne hanno bisogno. Nella diocesi di Pescara Penne il punto, "strumento della carità", aperto è stato il terzo in Italia, dopo Roma e Prato.

Una specie di supermercato che viene gestito da una associazione di volontariato onlus, la "Cuore Caritas", con una quindicina di volontari che non prendono nulla di rimborso spesa ma che sono a stretto contatto con la Diocesi. Le domande rivolte in principio: "Come nasce? E perché nasce? Tanti sono i casi disperati nella città abruzzese che si rivolgono a Don Marco. Gravi disagi che la crisi in atto sta accentuando. Tante le storie di ordinaria difficoltà. Da qui nasce l'idea dell'emporio sul modello di quello aperto a Roma. E' un negozio per fare la spesa senza pagare ma con una card a punti riservata ai più bisognosi.

A Roma e a Prato li stavano per aprire poi è arrivata Pescara. Don Marco continua dicendo che la Caritas lo ha aperto per aiutare a vivere in maniera meno dolorosa. Ma è un servizio che non dura tutta la vita, è un percorso con la persona che ne ha bisogno, "ma si cerca di trovare pure un posto di lavoro". E' una idea ma che vuole diventare una "Opera Segno".

Ormai sono quasi due anni che si sta sperimentando il supermercato a Pescara con tante soddisfazioni.

I bisogni sono gli stessi perché la crisi sta mettendo in difficoltà le famiglie. Il direttore della Caritas, Don Marco continua dicendo che con l'emporio si sta animando il territorio. Tanti però i problemi all'inizio, una fase che è durata un anno con gli scaffali da trovare, le ditte da contattare per reperire i prodotti ma cosìtutto il territorio si è animato. Ieri, ad esempio, era nella sede della Confindustria con i giovani industriali a spiegare come funziona l'emporio.

Il marchio è registrato ma qualche problema lo hanno avuto con Ikea che ha un marchio quasi identico. La Caritas di Roma può dare tutte le informazioni relative al marchio. A Pescara è stato il terzo emporio aperto ma ora sono in dodici, è stata creata una rete con un tavolo di coordinamento. Le aziende donano i loro prodotti perché vogliono il ritorno anche economico, infatti riescono a risparmiare i soldi dello smaltimento dei prodotti vicini alla scadenza oppure non più vendibili per piccole rotture degli involucri. E' la legge 155 o del "Buon Samaritano", Don Marco precisa però che il "favore non è il loro che ci fanno dandoci i prodotti, siamo noi che facciamo un favore alle aziende". Le aziende con la legge scaricano tutto. La raccolta è stata di 5 tonnellate e mezzo di prodotti quest'anno nei punti vendita aiutati da 15 volontari dell'associazione. La raccolta più grande viene attuata ogni 6 mesi.

Aiutati anche dal Comune che ha dato un locale di 200 mq. gratuitamente nel quartiere San Donato, in via Rubicone, in periferia in una zona difficile. Il lavoro è stato tanto anche quello informatico che ha permesso di aprire il supermercato tre volte a settimana, superando anche Roma che apre due volte a settimana. "Il ceto medio non c'è più" afferma Don Mario Pagniello e tutti gli utenti che si rivolgono all'emporio vengono chiamati amici e a volte dopo un periodo di diffidenza iniziano pure loro a dare una mano nel punto vendita.

Le persone che entrano nel progetto 8X1000 sono segnalate dalle parrocchie e inviate alla diocesi per il colloquio che si conclude con un punteggio assegnato. Un progetto che non cammina da solo ma è abbinato a microcredito e antiusura. A Pescara oltre ai prodotti del supermercato danno anche abbigliamento, ed è quindi un lavoro in più.

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