31.10.12

DIMMI DI SI' LE SELEZIONI DEL FILM A SORA

A Sora un film fu girato già negli anni ’90.  


Lo sanno i meno giovani ma in molti non lo ricordano. I più giovani non hanno avuto l’occasione di sentirne parlare. 

Luca Rea, esperto di cinema, dice che il film era "L'urlo della verità", girato nel 1991 da Stelvio Massi, uscito poi praticamente solo a Sora per tre giorni. La protagonista era Eliana Miglio. 

A dicembre ci saranno nuove scene di un film da girare in città, nelle vicinanze del Tribunale e del Palazzo comunale. Nel centro storico. La settimana scorsa nella biblioteca del comune i provini dell’aiuto regista, Emanuele Imbucci e dell’assistente alla regia, Nunzio Manca. Più che provini sono stati incontri con i tanti partecipanti. Nella prima mattinata una cinquantina di iscritti che hanno riempito i moduli ma poi dal pomeriggio sono aumentati sensibilmente. 

Sono arrivati un pò in ritardo Imbucci e Manca ma hanno svolto un lavoro sereno senza disturbare i giovani che studiavano nelle aule affianco e sotto al piano terra. La sala conferenze all’inizio però non si è rivelata delle più ottimali appunto perché c’erano ragazzi impegnati nello studio. Ma tutto è andato avanti senza intoppi. Tanti i giovani che hanno partecipato, nel primo giorno più esperti di teatro. Hanno partecipato molti ragazzi già impegnati con compagnie teatrali: I Commedianti del Cilindro (Foto), Uvaspina, non solo di Sora ma anche di Ceccano e da tutta la provincia. Qualcuno poi è arrivato dalla Calabria, altri dalla Campania. Canadesi ma residenti a Sora che hanno partecipato. 

I ruoli non sono tanti ma anche chi ha avuto esperienze può rientrare nei figuranti, dicono dall’organizzazione. Angelo di Caserta ma residente a Sora partecipa per un ruolo da portinaio ma ha già fatto altre esperienze. In “Gli esami non finiscono mai”. Si capisce però subito chi arriva dal teatro perché ha la voce più impostata, nel cinema si deve essere più spontanei. Anche gli altri giovani che arrivano dal teatro vengono invitati dall’aiuto regista ad essere più spontanei per non avere una voce troppo finta nel provino. Il cinema non è il teatro, dice Imbucci. La ragazza di Ceccano che fa teatro in questo periodo di crisi cerca un nuovo sbocco nel cinema. Il teatro colpito dalla crisi e la ragazza si vuole rimettere in gioco. 

C’è anche Antonio Carbonaro di Sora che ha vissuto a Roma, a Parigi con esperienza da stilista, affermato e noto, che ha partecipato a tantissimi film. Ha recitato e ha fatto tante sfilate con le Miss Italia e con le attrici più affermate: Manuela Arcuri per fare un solo nome. 

La trama del film è ancora top secret ma dai provini svolti dovrebbe girare attorno ad un errore giudiziario. Ma ci sarà anche amore, passione e sesso? Dal titolo ancora provvisorio sembrerebbe proprio di sì.

Francesco Fortunato: “Contro Reggio Emilia...se gioca Biribanti spero di murare da matti!"

LE PRIME 400 GARE DI FRANCESCO FORTUNATO

di Carla De Caris *

Taglia il traguardo delle quattrocento gare disputate nelle sue stagioni di serie A tra regoular season e play off il centrale Francesco “Scott” Fortunato. 

Questo record personale purtroppo è coinciso con una brutta gara per la sua squadra, quella a Città di Castello persa per 3-0, ma come dice Scott il ricordo di una giornata sportiva che sarebbe meglio dimenticare, serve a dimostrare che, nonostante le 400 gare disputate in tanti anni di pallavolo, bisogna sempre, giorno dopo giorno lavorare con intensità mirata”.

Quattrocento gare e non sentirle!
“Io ne farei altre mille di gare! Finché mi diverto gioco, perché adoro la pallavolo!”

Le partite disputate da Scott sono ovviamente molte più di 400 in quanto in questo conteggio non sono state tenute in considerazioni quelle di Coppa Italia e le amichevoli, ma solamente match ufficiali di regoular season e play off.
In questo campionato ho potuto esordire solamente alla terza giornata e mi è sembrata lontanissima. Non vedevo l'ora di giocare perché è quello che più mi piace fare ma soprattutto perché per me è proprio una necessità stare in mezzo al campo, mentre guardare la gara dalla panchina è una sofferenza assoluta. È stato bello vivere alcune di queste 400 gare con persone che avevano le mie stesse esigenze e quindi, pervasi dalla voglia e dalla necessità di stare in mezzo al campo, siamo andati tutti nella stessa direzione”.

Sono contento di aver esordito in casa contro Corigliano con una bella vittoria seppur sofferta, ottenuta con una grande squadra. Mi è dispiaciuto molto invece vedere sprecata la possibilità reale che abbiamo avuto contro Città di Castello e io sono di quelli che immediatamente dopo una gara, sia essa vinta che persa, guarda sempre a quello che è successo. L'analisi questa volta ci ha fatto rendere conto che abbiamo giocato contro un sestetto che è al nostro livello nonostante la sconfitta, con la sola differenza che fa qualcosa in più di noi e lo fa già abbastanza bene"

"Sbagliano pochissimo i ragazzi della Gherardi e il punto te lo devi andare a guadagnare, lo devi fare tu perché loro non ti aiuteranno mai in nessun modo. In sostanza non siamo stati in grado di mettere in pratica quello che invece hanno fatto i nostri avversari e spero che questa esperienza ci serva per fare quel passo in più verso la nostra presa di coscienza che ci farà capire qual'è la vera forza di questa squadra. Io non dico mai che bisogna essere più umili e che bisogna impegnarsi di più perché do' per scontato che chi pratica la professione lo faccia sempre dando il massimo avendo in testa quelle motivazioni che ci riportano al discorso iniziale. Bisognerà lavorare con un'intensità mirata a quei fondamentali nei quali non siamo stati capaci di essere al livello di Città di Castello”.

Come sarà il Francesco Fortunato della quattrocentounesima partita?
Contro Reggio Emilia...se gioca Biribanti spero di murare da matti! Francesco è un amico e ci conosciamo da tempo per cui sarà una bella sfida. Ecco perché a me piace giocare e dico che finché mi divertirò lo farò: avere di fronte persone che conosco e sfidarle, mi fa divertire. Anche domenica a Castello, Simone Rosalba dopo qualche attacco è passato sotto la rete e ci siamo abbracciati da buoni amici, come anche quando qualche volta non è passato sopra la rete”.

* Sora 31 ottobre 2012. Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora.

OSPEDALE SS. TRINITA' DI SORA

L'Ecocardiogramma Transesofageo è stato donato da Don Angelo Moncelli che è Cappellano dell'Esercito della provincia di Frosinone. 

La cerimonia di donazione, al Reparto di Rianimazione e terapia intensiva dell'Ospedale di Sora diretto dal Dott. Fulvio Caracciolo, dello strumento medicale. L'evento si terrà sabato 3 novembre 2012 alle h. 11.30 presso la sala riunione della direzione sanitaria.

DIANA CARNEVALE: AUTOSTIMA, AUTONOMIA, INTEGRAZIONE

Il libro di Diana Carnevale tra emergenza educativa e nuova questione femminile 

di Egidio Paolucci

La lettura e le riletture coinvolgenti del Libro di Diana Carnevale Autostima, Autonomia, Integrazione, Albatros, 2012, mi sollecitano a scrivere brevi considerazioni. 

Anche per offrire un personale contributo all’interessante sequenza di interventi ascoltati nella Manifestazione di Presentazione il 22 aprile. Allorchè mi è parso che alcuni aspetti di notevole valenza psicoeducativa, ma anche sociologica, sono restati in ombra se non del tutto trascurati.

Mi riferisco in particolare al percorso esemplare illustrato nel I° CAPITOLO,  dalla memoria della “ bambina piccina piccina picciò “, alla serenità dell’infanzia riscaldata e rassicurata dall’affetto di mamma e papà, all’emergere della crisi  di identità nel disagio psichico del complesso di rivalità e gelosia alla nascita della sorellina. E quindi attraverso la sofferenza della solitudine e il timore dell’abbandono, la scoperta rivelatrice dell’IO – SE’ profondo “… l’inconscio…/ la realtà più interna/ l’unica vera finestra sul mondo”.   La  catarsi esistenziale della rivelazione dell’interiorità autocoscienziale con la conquista dell’AUTOSTIMA si compie nell’ adolescenza – seconda vera nascita della Persona ( ROUSSEAU). E quindi il conforto dello studio critico della Filosofia, la conquista consolatrice dell’arte: disegno, pittura musica e poesia  ( “ Il silenzio e l’immobilità della natura/suonano musica e versi/che solo intende/chi mente e cuore dispone”/. La coniugalità e la maternità compiono la felice e armonica maturazione di un’ AUTONOMIA femminile piena. 

Mentre rifletto su queste pagine illuminanti ricostruisco gli essenziali riferimenti psico-educativi e psicoanalitici dei quali l’Autrice si è avvalsa saggiamente. Dal primitivo freudiano principio del piacere/principio di realtà e dai meccanismi di difesa  messi in atto con le ‘ bugie ‘ infantili dal prepotente rivelarsi egocentrico del SE’ ( Anna Freud ), al progressivo svolgersi della Scuola psicoanalitica infantile londinese, prevalentemente femminile, nell’immediato secondo dopoguerra del ‘900. Nel cui ambito Melania KLEIN (1882-1960) analizza la condizione di un’infanzia per nulla innocente e inconsapevole, ma che dalla sofferenza dell’esperienza dell’impotenza, della frustrazione, della rabbia disperata  conquista, attraverso la gratificazione e l’attesa fiduciosa  delle cure materne, i sentimenti esistenziali positivi della gratitudine, amicizia, solidarietà. E infine l’approdo ad una Psicoanalisi infantile umanistica e personalistica di Donald WINNICOTT (1896-1971), che esalta i ruoli genitoriali nella famiglia naturale o sostitutiva fino a celebrare il CICLO dell’ETERNO RITORNO alle origini, al centro, alla MADRE ( Cfr. Paolucci, La nuova SCUOLA dell’INFANZIA, Loffredo Editore, Napoli  1993, pp. 283 – 303 ). 

La conclusione del capitolo con gli stupendi versi ( a quando la pubblicazione della produzione poetica?) dedicati a Donatella e Gianpaolo, realistici ed esaltanti di una genitorialità feconda e serena, corona una preziosa fonte di moduli formativi e affettivi utili per le diffuse crisi adolescenziali e coniugali.

L’altro aspetto emergente nelle mie assidue riletture è  la questione femminile nell’attualità e nella società locale. Sembra prevalere fortemente l’esigenza di un’affermazione  dei principi di dignità e autenticità  per tutte le persone, oltre ogni limitazione di diritti e di principi eticamente non negoziabili. L’Autrice stigmatizza il tradizionale atteggiamento seduttivo-oblativo rifiutato verso forme evolute di donne emancipate, donne guerriere, donne in carriera. L’opzione sembra orientarsi verso il recupero di identità femminili autentiche e creative. “ Relazionarsi nella differenza…affermare la diversità e l’unicità di ciascuno…ciascuno è un valore per sé e per l’altro…”. Che significherebbe la riaffermazione dei valori di etica personalistica cristiana e la conquista del principio di INTEGRAZIONE paritaria  nella complessa relazione di coppia. Ma la crisi millenaria, nella società e nella Chiesa, del matrimonio tradizionale e del celibato obbligatorio del clero, con l’emergenza dell’obiezione e disaffezione giovanile ai principi di CONIUGALITA’ e GENITORIALITA’ ( Cfr. Paolucci,  La vera storia di Domenico di Sora – 2 , C.E.V. 2011, p. 85 ) pone problematiche nuove e inquietanti, anche al femminismo più prudente ed equilibrato.
       
Appaiono altresì convergenti, oltre che avvincenti e convincenti, le tesi critiche di Michela Murgia ( Ave Mary. E la Chiesa inventò la donna, EINAUDI 2011 ) alle posizioni teologiche tradizionali. Che riconducono la donna cristiana al ruolo di Madre obbediente e sottomessa, come la Madonna del ‘fiat’, “… archetipo…donna focolare… donna accogliente… oblativa e accudente” ( p. 136 ), in rapida consunzione anche presso superstiti famiglie di ‘ eroica’ osservanza cristiana. Pertanto appare superata l’ormai  decrepita accezione del matrimonio ‘ remedium concupiscentiae, - contrapposto al più perfetto stato celibatario di tradizione paolina. E l’ancor più problematica liturgica icona - simbolo della coppia cristiana come Cristo/Chiesa.
    
In conclusione siamo di fronte a un Libro che pone in evidenza questioni di notevole interesse intorno all’infanzia e alla donna, per il quale esprimiamo ammirazione e gratitudine all’Autrice.

* Isola del Liri 30 giugno 2012. Articolo a firma del Prof. Egidio Paolucci.

Incidente stradale per Vittorio Sgarbi a Frosinone

Vittorio Sgarbi ricoverato all'ospedale di Frosinone per un incidente d'auto di questa notte sull'autostrada.

Ha riportato fratture multiple ad un braccio, sarà operato nei prossimi giorni al gomito. L'auto su cui viaggiava il critico d'arte, una mercedes, ha sbandato forse per evitare un pneumatico caduto da un camion ed è finita contro un muretto di una abitazione. Dopo un volo di 20 metri.

Molto grave è invece il suo autista Antonio La Grassa, in coma farmacologico e trasferito all'Umberto I° di Roma. Il critico d'arte ha voluto però lasciare l'ospedale per recarsi nella sua abitazione di Roma.

Foto dal sito: www.trapanioggi.it