10.1.13

ANTONIO INGROIA RIVOLUZIONE CIVILE


E' una lista con i non professionisti della politica e i rappresentanti della società civile. Il contrario del passato. E’ la buona politica per Ingroia.  

Perchè oggi come viene fatta la politica che non piace più a nessuno. Non ha risolto i problemi degli italiani, dice l’ex pm, e poi è autoreferenziale. Si è aumentata così negli anni la distanza tra i due: cittadini e politici.  

Il conflitto d’interesse? Non è stata fatta la legge, è l’opinione di Ingroia ed è uno dei punti del suo programma, di Rivoluzione civile. Poi ci sono i diritti civili e sociali dei lavoratori e cittadini. Poi c’è anche la giustizia italiana da riformare. 

Agli attivisti del Movimento 5 Stelle, Ingroia, cerca di trovare dei punti di dialogo, sta cercando una piattaforma programmatica comune perché ci “sono battaglie da fare assieme”. Nel 2013 dopo le votazioni. Alcuni degli attivisti del M5S, quelli espulsi, potrebbero entrare nelle liste di Ingroia. “Con Favia si è parlato già e si sta decidendo in queste ore”. Ma sembra che l’ex del M5S non si candiderà. Come si sta decidendo con la forlivese Raffaella Pirini.  

Su Berlusconi dice che ripete sempre le stesse cose su di lui. I sondaggi danno il movimento civico, nato da poco, al 4-5% vicini o al di là dello sbarramento. In Sicilia e in Campania i sondaggi danno invece Rivoluzione civile oltre il 9%. Percentuali a due cifre nelle due regioni. C’è entusiasmo attorno al movimento, perchè c’è voglia di partecipazione. Il messaggio è stato compreso. Per Antonio Ingroia poi c’è il problema degli impresentabili nelle altre liste. 

Dopo le elezioni se dovesse andare male tornerà in Guatemala. Con Antonio Ingroia, in Rivoluzione civile, ci sono i partiti della Sinistra ma il candidato premier continua a cercare anche un appoggio politico di Grillo (il M5S porterà, come sembra, 100 attivisti in Parlamento a Roma) che però per ora continua a rifiutare. Fa bene Ingroia a lasciare la porta aperta, se ne deve riparlare senz’altro dopo il voto. (Forse).  

Il Quarto Polo c’è con la società civile, i partiti della sinistra che hanno fatto un passo indietro, il movimento arancione e Cambiare si può che però aveva chiesto “regole nuove e radicalmente democratiche per selezionare candidature, incarichi, funzioni. Con una forte discontinuità con i modelli politici esistenti. Una rivoluzione civile da fare quindi a partire fin dal 24 e 25 febbraio nella cabina elettorale. 

La lettera di Cambiare si può di sabato 5 gennaio: Una campagna di scopo necessaria e difficile che non è riuscita, per il gruppo che non sbatte la porta definitivamente ma aspetta gli sviluppi di questi ultimi giorni e ore.... Continua a leggere su:  http://sora-verdisora.blogspot.it/2013/01/la-lettera-di-cambiare-si-puo-di-sabato.html

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