21.1.13

E’ saltato l’accordo tra Francesco Storace e Marco Pannella



Tante le manifestazioni di ribellione nella base e nei dirigenti Radicali, c’è stato un dibattito acceso. 

Tanti gli appelli ai Radicali: ripensateci. 

Il consigliere del Piemonte e presidente dei Radicali Italiani, Viale, contrario fin da subito. Gli iscritti, non tutti favorevoli con Pannella sull’accordo tecnico con la Destra di Storace, in tantissimi contrari. Contrari anche Bonino e Mecacci. Il taxi, come è stato chiamato: “non c’è più la corsa gratis”. 

L’annuncio lo ha dato lo stesso Pannella, sabato 19 gennaio. “L’accordo politico-tecnico”, per Pannella, non c’è più per un problema oggettivo. Il loro simbolo, quello della coalizione, non sono riusciti a consegnarlo subito. Si rischiava di non riuscire a raccogliere le firme e di annullare le firme già raccolte dai Radicali. Lo stesso Storace si è scusato perchè non è riuscito a consegnare il simbolo ma ha offerto un posto ai due consiglieri radicali uscenti nel listino. Ma i due, Rossodivita e Berardo hanno però rifiutato perché non interessati a questa seconda ipotesi elettorale. Rossodivita torna così candidato presidente. Pannella ha ribadito che i Radicali non si sono ritirati c’è stato solo un ritardo nell’inviare il simbolo. Ora però c’è ancora il problema della raccolta firme nel Lazio, anche se c’è ancora qualche giorno a disposizione.

L’accordo tecnico con Storace era una scelta contro il Pd, per Maurizio Turco. La scelta era: restare a casa o fare l’accordo. Hanno fatto una “scelta radicale”. Rossodivita candidato a presidente ma con il taxi non sarebbe stato più candidato presidente. Per Rossodivita ci sarebbe stata così la possibilità di rientrare nel Consiglio regionale. Si abbassava il quorum per rientrare al 3%  con la coalizione Storace. In Regione, per proseguire quello già iniziato in due anni, con Francesco Storace che non metteva nessun controllo. 

Una concordia sull’obiettivo”, per Pannella. Ora però dopo la vicenda i Radicali ci sono ancora e ci saranno. Continueranno ad essere Radicali, hanno fatto emergere gli enormi finanziamenti ai gruppi senza trasparenza. Rossodivita fa riferimento anche alla legge Mancia del Parlamento. Il Pd ha sempre messo il veto sui radicali che nel Lazio hanno fatto un lavoro di legalizzazione. La dirigenza del Pd è stata costretta al rinnovamento dei consiglieri regionali. E’ stata una questione politica, per i Radicali. Storace invece aveva accettato questa sfida interna. E i Radicali così non sarebbero spariti nel gruppo di Storace. Nella coalizione di Storace che non ha chiesto nessuna firma e di non condividere il programma di tutti i partiti del centrodestra. 

Storace ha offerto un passaggio, un taxi per arrivare in consiglio regionale. Sanno bene tutti e due che sono diversi politicamente. In consiglio regionale perché c’è bisogno dei Radicali, di una opposizione e di un controllo. I Radicali non faranno sconti a nessuno e tantomeno al Pd, a Zingaretti e allo stesso Storace. Continueranno a fare il loro mestiere che è quello di controllo degli atti. Turco in conclusione si chiede cosa farà Zingaretti sulle controllate, chiuderà quelle inutili? Poi rivolge un appello agli elettori del Pd. Il consiglio è quello di non farsi fregare, di non credere a quello che gli racconteranno.

Il simbolo dei Radicali è nuovo (Amnistia, Giustizia e Libertà) “assieme a quello di Monti ma lui è sempre in televisione”.    

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