17.3.13

Dal ‘GRAN RIFIUTO’ di BENEDETTO all’APPELLO ai FEDELI di PAPA FRANCESCO *



Avevamo già scritto che il GESTO di BENEDETTO “… fa appello alle energie formidabili, che sicuramente si celano nel PROFONDO DIVINO MISTERO della CHIESA e che presto si manifesteranno”.

A poche ore dall’inizio del CONCLAVE ‘habemus PAPAM’ BERGOGLIO, che apre tutte le speranze, che RATZINGER aveva auspicato e suscitato con la forte clamorosa RINUNCIA. L’ANNUNCIO di una ripresa di autentica energica vita ecclesiale, attesa dai FEDELI e dal MONDO, ci è venuto con pienezza ed evidenza di SEGNI e SIMBOLI dal balcone delle Benedizioni.
    
Il nuovo PONTEFICE, già SODALE e DISCEPOLO del Card. Martini nel Conclave del 2005, con assoluta felice originalità, ha voluto chiamarsi FRANCESCO: la radicalità evangelica, la ‘scelta dei poveri’ del Concilio Vaticano II.

E’ un EMIGRANTE, discendente della generazione dei milioni di Italiani migranti, che all’inizio del Novecento affrontarono i disagi e le sofferenze di una difficile scelta.
    
Ha esortato il popolo dei FEDELI di piazza S. Pietro alla preghiera più comune e immediata, il Padre Nostro e l’Ave Maria. Con una raccolta pausa di silenzio meditativo e l’invocazione di benedizione dai fedeli, quasi MEMORIA dell’antica CHIESA delle origini e altomedievale, quando Presbiteri e Popolo Romano acclamavano l’eligendo Pontefice.
   
 Infine si è chiamato ‘Vescovo di Roma’, venuto dalla “FINE DEL MONDO”,  quell’America Latina dove la CRISTIANITA’ è giovane e dinamica, diversamente dalla declinante vecchia EUROPA della
‘ SECOLARIZZAZIONE ’ e della RECESSIONE.
   
Certamente i gravi problemi della CHIESA del III° MILLENNIO sono tutti davanti a LUI, ma questo INIZIO SOBRIO E UMILE di PAPA FRANCESCO ci apre il cuore alla più viva SPERANZA.
   
* Sora 15 Marzo 2013 Egidio Paolucci. Foto da www.repubblica.it

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