6.3.13

IPOTESI DI GOVERNO MATTEO RENZI NE RESTA FUORI


Bersani dice di non aver vinto ma spetta a lui fare il primo passo. 

Tocca al segretario fare il primo passo ma ancora non c’è nulla di chiaro.  

Mercoledì, 6 marzo, ci sarà la riunione della direzione del Pd.  

Bersani ha preso più voti e deve fare il tentativo. Pone, Bersani, otto punti all’assemblea e poi i punti saranno fatti circolare all’esterno. Ma si parla di un governo tecnico. 

Reggi, renziano, dice che per ora il segretario può andare avanti ma non per molto tempo. Dovrà rinunciare, perché ha fatto il suo tempo. Dovrà dimettersi. Il partito deve cambiare, svecchiarsi. I vari D’Alema, Bindi, ecc. hanno fatto il loro tempo. E poi i politici non devono vivere di sola politica e non essere stipendiati dai partiti. I politici poi devono tornare a fare il loro lavoro. La vecchia politica ha fatto il suo tempo. Per Reggi, ora Renzi non entrerà in “campo” ma resterà a Firenze, in attesa. Non vuole lo scontro ma andrà alla riunione nazionale del Pd. Bersani ancora favorevole al finanziamento pubblico ai partiti ma Reggi dice che Matteo Renzi è più vicino a Grillo. Reggi è poi sicuro che con Renzi premier alle votazioni il centrosinistra vinceva facilmente col 10% in più dei voti. 


Poi ci sono gli stipendi dei manager, i bonus milionari e i sacrifici chiesti a tutti ma non ai manager. Ci vuole un tetto e un accordo. Valletta guadagnava 20 volte un dipendente ora Marchionne (Foto www.lindipendenza.com) ne guadagna 100 volte. Mastrapasqua ha 23 cariche.
All’assemblea dei dirigenti Bersani porterà gli otto punti  

Tra questi ci sono gli "Sportelli sociali dei Comuni". 

Lo vada a dire all’Assessore del Comune di Sora. Ai Servizi sociali (la sede dove c’erano i vigili urbani) hanno smantellato (quasi) tutto. Il sindaco Tersigni (che riceve giornalmente in comune cittadini che hanno bisogno di aiuti), alla presentazione dei candidati sorani del Pdl fece (l’unico) un discorso pieno di succo. Iniziò subito con la povertà, con le 600 famiglie che il Comune di Sora sostiene economicamente ma poi il suo assessore fece, nelle stesse ore di campagna elettorale, quasi un autogol: ricordò che era in scadenza la prima rata della tassa rifiuti. (Come si dice a Sora: Chi sfascia e chi arracconcia). Anche il sindaco favorevole, dal palco, all’abolizione dell’Imu, e poi la sanità. (All’ospedale dall’inizio dell’anno erano nati “86 bambini”. E il reparto lo si voleva chiudere). 

I tre temi importanti per Ernesto Tersigni 

Sul partito disse anche che c’è un contenitore, il Pdl, che però deve essere riempito di nuovo. Sul palco per primo, il sindaco presentato da Valeria Altobelli, ammise che tre anni prima sbagliarono nel sostenere candidati non di Sora e questa volta hanno voluto fare da soli. Tutta l’Amministrazione comunale ha voluto così, sul palco per sostenere i candidati sorani. (L'unico assente Giacomo Iula). Rispose dal palco, il sindaco, a chi andava dicendo che Valter Tersigni non aveva possibilità di vittoria. Rispose che i voti dei sorani sono ben 18 mila. Ricordò anche che il centrodestra alle comunali ottenne ben 14 mila voti. “Valter Tersigni non è un uomo di sinistra ma è un moderato che si sta impegnando tutti i giorni nella manutenzione e decoro urbano. Voleva scrivere assieme ai cittadini una nuova pagina della storia del territorio. Valter Tersigni in Regione Lazio assieme ai cittadini per ottenere il cambiamento”. Ieri il consiglio comunale, il primo, dopo il voto di febbraio.

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