11.4.13

L'AQUILA PER NON DIMENTICARE 6 APRILE 2009 - 6 APRILE 2013

Armando Cristiani di Sora, Marco Alviani di Sora, Nicola Bianchi di Monte S. Giovanni Campano, Giulia Carnevale di Arpino deceduti all’Aquila. I giovani ciociari che sono morti all’Aquila quattro anni fa per il terremoto del 6 aprile. 

Oggi i giovani studenti che studiano Architettura se si laureanno non lavoreranno mai a L’Aquila.

Professionisti che vanno via dalla città, si trasferiscono a Roma e sulla costa adriatica. Giovani coppie e ragazzi aquilani che vanno via. Le “casette” realizzate che sono distanti anche chilometri dal centro cittadino. Il sindaco Cialente pensa che per il 2018 sarà tutto ricostruito se si segue il loro programma che è stato inviato al governo. Ma ci vogliono 7 miliardi. 

Ora anche i “Map” hanno problemi e l’abbandono della città va avanti. Il progetto “Case” realizzato è diventato un dormitorio. Solo una pubblicità mediatica per i cittadini. “L’Aquila sta mollando giorno dopo giorno”. Ancora, per il sindaco, ci vuole una inversione di rotta perchè così facendo tra qualche anno la città perderà ancora di più abitanti. Dopo quattro anni la città è ancora vuota, aumenta solo, come è risultato da alcune indagini, il consumo di alcol e droga. "Ci si ridurrà  a 40 mila abitanti", per il primo cittadino. Ci sono ancora 23 mila persone lontane dal centro che devono tornare nelle loro abitazioni. Ma gli aquilani non ci contano più: non torneranno in tempi brevi nelle loro case. 

Lo scandalo venuto alla luce dei container messi sulle piattaforme che sono costati di più. Le piattaforme antisismiche che non sono antisismiche. C'è sempre qualcosa che non quadra, dicono all'Aquila. La protesta però sale: "pure qui la burocrazia ci sguazza". Perchè l''Ufficio della ricostruzione (ma non si ricostruisce) che apre solo 4 ore alla settimana, nei due giorni. Ma per la dirigente non è così. E Cialente sta pensando di scrivere a Beppe Grillo. 

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