5.5.13

Serapiglia Luigi e Di Pede Giulia si sposarono a Maggio del 1943

C’ERA UNA VOLTA…

Di solito ai tempi dell’Italietta, povera ma ricca di valori, le storie cominciavano così,

Ne vogliamo raccontare una che è considerevole per gli anni dall’inizio e perché il finale che recitava “..e vissero felici e contenti…..” dura ormai da 70 anni

Pensate SERAPIGLIA Luigi e Di Pede Giulia, classe 1920, si sposarono a Maggio del 1943, Luigi in divisa e Lei con quel poco che in un’Italia, che, sconfitta su tutti i fronti attendeva sotto i crudeli bombardamenti alleati l’invasione, poteva offrire.

Ma l’amore era tanto e tanto il coraggio di contrarre matrimonio in un momento di pericolo e con il futuro buio pesto.

Quell’amore che ha retto prima ai due anni di prigionia di Luigi poi al dopoguerra, fatto di fame e privazione, per giungere a festeggiare con figli, nipoti amici settanta anni di amore, di fede cristiana nel matrimonio indissolubile, un primato e una sfida alle parodie di matrimonio che si celebrano oggi e la cui durata non supera l’anno.

Una unione cristiana che ha meritato la benedizione biblica, allietata da tre figli, sette nipoti e per ora otto nipoti.

Complimenti e felicitazioni vivissime

Nella ricorrenza non possiamo dimenticare che Luigi è stato uno di quei giovani che ancora imberbi , furono da un dannoso desiderio di potenza, sbattuti su tutti i fronti , male armati, peggio equipaggiati, fino al tragico epilogo dell’otto settembre del’43, quando abbandonati dai Capi furono preda della vendetta germanica e patirono anni di prigionia.

Infatti Luigi , geniere presso la XXV divisione, Reggimento Bologna, Compagnia Genio, viene catturato in Grecia e portato nello Schuwinghollstein, per ritornare in Italia e essere congedato a Settembre 1945.

Complimenti, Grazie Luigi hai testimoniato la fede,  hai testimoniato l’amore di Patria, con Giulia avete testimoniato l’amore nel solco del Vangelo.

Rimarrete l’emblema e l’esempio dei VALORI, quelli delle nostre radici, che hanno permesso di superare tutte le difficoltà e su cui l’Italia ha costruito il suo sviluppo e la sua dignità. E di cui avrebbe ancora tanto bisogno!!!!!

* Sora 4 maggio 2013. Rodolfo Damiani "Grazie Giulia, Grazie Luigi AD MAJORA"

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