3.7.13

MARCELLO MASTROIANNI ALTER EGO DI FELLINI GLI ANNI ’60 (Prima parte)

di Gabriele Mattacola *


La dolce vita”, ritenuto dalla critica “Il capolavoro di Federico Fellini”, segna anche l’inizio della sua collaborazione con l’attore ciociaro nativo di Fontana Liri Marcello Mastroianni.


Nel film, dov’è descritta la mondanità di Via Veneto con i suoi rituali, l’attore principale è il giornalista Marcello Rubini il quale, anche se momentaneamente scrive per un giornale erotico, vorrebbe cambiare genere dedicandosi alla cronaca seria. Il suo è un viaggio nei luoghi della dolce vita romana che inizia in un
elicottero fino ad incontrare la giovane ereditiera Maddalena che lo fa finire nel letto di una prostituta. Al ritorno a casa, trova l’amante Emma che per amore ha tentato il suicidio. A Ciampino è attesa Sylvia (Anita Ekberh), celebre diva del cinema. La insegue per poi fare con lei un bagno a Fontana di Trevi. Nonostante i continui litigi con Emma, l’incontro fondamentale nella sua vita avviene con l’intellettuale Steiner (Alain Cuny), cui crede di trovare un modello. Il suo lavoro lo porta a compiere un episodio di fanatismo collettivo i cui protagonisti sono due bambini che s’inventano di aver visto, in un prato di Terni, la Madonna. La visita dell’anziano padre con il quale si reca in un night di stile arcaico dove dichiara il suo amore per Maddalena, lo fa finire nel letto di una matura maliarda per poi venire a sapere che l’amico intellettuale, dapprima ha ucciso i suoi figli, poi si è suicidato.

Villa di Fregene: vi è una squallida orgia. E’ l’alba: sulla spiaggia c’è un pesce mostruoso e una ragazzina innocente saluta il giornalista ma lui, nonostante l’ha conosciuta in una trattoria, non si ricorda di lei.

Ettore Scola ha ripreso la sequenza dei drappi neri di Fontana di Trevi nel film del 1974 “C’eravamo tanto amati”.

A Cannes il film ottiene Palma D’Oro; David di Donatello per la miglior regia e il premio Oscar per i migliori costumi in bianco e nero, oltre a tre Nastri d’Argento (miglior soggetto originale; miglior attore protagonista e miglior scenografia).

Il 1963 è l’anno del secondo film diretto da Federico Fellini con protagonista l’attore ciociaro “8 e mezzo” in cui Mastroianni/Anselmi assume le sembianze di Federico Fellini divenendo il suo alter ego Guido Anselmi. Egli è un regista cinematografico che trascorre un periodo di cura in una stazione termale. Di formazione cattolica, sta girando il suo nuovo film,circondato dalla sua troupe. Di essa fanno parte: il produttore il cui timore è quello di perdere il capitale da investire; il critico ed intellettuale saccente; attori ed aspiranti e la solita schiera di collaboratori fedeli. La vita professionale s’intreccia a quella privata, motivo che porterà il regista ad avere una crisi segnata anche da incubi notturni. Voci varie avvertono che il film non verrà portato a termine e per questo il produttore convoca i giornalisti a partecipare ad un conferenza stampa in cui Guido, assalito da molteplici domande, medita il suicidio. Sta decidendo di non girare più il film quando entrano in scena tutti i personaggi che hanno caratterizzato la sua vita. Anselmi prende il megafono e impartisce gli ordini per la messa in scena del film. Ci si chiede: esso avrà inizio? La risposta è: forse.

8 e mezzo”, proiettato al Festival di Mosca, è insignito di 5 nomination all’Oscar: migliore regia; scenografia; costumi: sceneggiatura originale e miglior film straniero ed arriverà ad essere un punto di riferimento per il cinema moderno tanto che nel 1982 ne sarà ricavato un musical diretto a Broadway da Mario Fratti e interpretato da Raul Julia “Nine”.

Il 1969 vede la partecipazione di Marcello Mastroianni al documentario per la televisione “Block-notes di un regista” in cui viene narrato il set del film mai realizzato e di cui l’attore doveva essere interprete principale “Il viaggio di G. Mastorna”.

* Veroli 3 luglio 2013. Articolo di Gabriele Mattacola, laureato in Lettere a “La Sapienza” nel 2010 con una tesi di Laurea su Lino Banfi. Bibliografia: Claudio G. Fava/Aldo Viganò “I film di Federico Fellini Gremese editore 1987. 

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