18.8.13

NELL’IMMINENZA DELLA FESTA di S. DOMENICO DI SORA

LA SECONDA EDIZIONE della pubblicazione ‘ LA  VERA STORIA di DOMENICO di SORA (2) PRECURSORE della RIFORMA  GREGORIANA del sec. XI ‘ si è resa
necessaria per l’esaurimento, dopo meno di due anni, della PRIMA EDIZIONE – DIC. 2011. Si è rivelato subito infatti un interesse vivo e diffuso presso un particolare pubblico di devoti del Santo e di studiosi della Storia locale dell’alto Medioevo.

La complessa vicenda di cui sono Protagonisti DOMENICO, ALBERICO e ILDEBRANDO narrata nel contesto di luoghi, eventi e personaggi in cui ritroviamo le nostre antiche radici culturali e religiose ha interessato e affascinato molti  Lettori.     

Pertanto mi è sembrato urgente ed opportuno integrare i QUADRI SINOTTICI dei Papi – Antipapi e degli Imperatori di Germania dell’Età di DOMENICO e ILDEBRANDO, con le informazioni sugli Abati di Montecassino e i Vescovi di Sora. Infatti la contestualizzazione di eventi e personaggi in una età di difficile e incerta documentazione, come sono i secoli X – XI, può fare luce su questo remoto passato.
    
Certo la figura più inquietante appare quella del Monaco Alberico, che, con l’amico Dodone, da Montecassino viene nell’Abbazia di Sora, circa un ventennio dopo la morte del Santo Abate. Sospinto evidentemente dalla grande popolarità dei miracoli, che fiorivano dal Sepolcro di Domenico. Abbiamo cercato di capire perché nella sua    ‘ Vita Sancti Dominici ’ il dotto monaco omette i qualificanti episodi dell’impegno di Precursore della Riforma dell’Abate nello stigmatizzare le cadute simoniache e concubinarie dei presbiteri. Abbiamo ritenuto che Alberico aveva una posizione piuttosto defilata nelle roventi questioni che si agitavano nel groviglio delle fazioni contrapposte sulla Riforma. Tanto più che in quella particolare congiuntura - alla metà del sec XI - la Parte riformistica era piuttosto soccombente. Preferì pertanto la scelta ipocrita del ‘politicamente corretto’. Come del resto viene praticato ancora oggi, nonostante la severa censura di Papa Francesco.
    
Eppure Alberico ha il grande merito di menzionare nel ‘Prologo’ della sua Opera la presenza nella comunità monastica dell’Abbazia sorana di Hildeprando monacho: “… Molte cose…le ho apprese dal monaco Ildebrando, uomo degno di grandissima venerazione per santità di vita e profondità di dottrina” ( F. Dolbeau, Le Dossier de Saint Dominique de Sora, 1990, p. 35, 6 ). Si conclude con un breve consuntivo culturale sul Millenario.
           
* 15 Agosto 2013 Egidio Paolucci

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