2.11.13

L'incontro tenutosi a Sora presso il Centro "S. Luca" di Villa Angelina



L’intervento della dott.ssa Maria Grazia Baldanzi al Corso di formazione alla Caritas di Sora: immigrati fra accoglienza, integrazione e risorse. Il saluto di don Akuino Toma Teofilo
  
di Antonella Piccirilli

Una mattinata al mese dedicata alla formazione, per conoscere, conoscersi, informarsi, riflettere insieme, chiesa e territorio:  il programma di formazione per gli operatori Caritas, il 31 ottobre, è al suo primo appuntamento di questo nuovo anno sociale. Il  tema affrontato è delicato quanto importante: integrazione e immigrazione. La mattinata ha visto impegnate diverse decine di volontari Caritas da tutta la Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo, sollecitati dal responsabile don Akuino Toma Teofilo con la sua equipe, per un qualificato momento formativo, con uno sguardo specifico sulla situazione sanitaria degli immigrati senza permesso di soggiorno. Intervento centrale è stato quello della dott.ssa Maria Grazia Baldanzi, assistente sociale referente del servizio multietnico del dipartimento 3D della ASL di Frosinone. 

Nell’introdurre i lavori don Akuino  ha sottolineato la difficoltà di integrazione degli immigrati anche nel nostro territorio: finita la fase dell’emergenza,affidata  a diverse cooperative e alla Protezione civile, il Ministero dell’Interno ha deciso di intervenire a livello nazionale con il “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR)” . Questo progetto però sta incontrando anche da noi la resistenza di molte amministrazioni comunali, non pronte a realizzare progetti di integrazione. Se da un lato integrazione significa per l’immigrato inserirsi nella vita della nazione, dall’altro lato anche noi dobbiamo educarci  ad accoglierlo. Basterebbe per questo pensare ai 4000 e più immigrati presenti nella nostra Diocesi e interrogarci: l’altro è nemico, o fratello della stessa razza umana? È questo l’interrogativo lanciato da don Antonio Di Lorenzo nel suo intervento sulla pastorale integrata, dopo un breve momento di preghiera guidato da don Ruggero Martini.  

Preziosa la presenza della dottoressa Maria Grazia Baldanzi, con la sua più che ventennale esperienza nel campo della tossicodipendenza, delle fragilità, delle marginalità. Lei che dal 1996 si occupa dell’assistenza sanitaria degli immigrati senza permesso di soggiorno. Il suo contributo di operatrice sociale di un soggetto pubblico, ha “agganciato” la simpatia e l’attenzione di tutti i presenti, per il suo grande spessore umano, prima ancora che per la reale e apprezzata professionalità. Il quadro della situazione non è idilliaco e la dottoressa Baldanzi non lo nasconde, ma incoraggia tutti a lavorare in rete, costruendo una base di competenza anche attraverso la conoscenza delle leggi (preziosa l’indicazione del sito per accedere alla normativa della Regione Lazio: http://www.simi.it/societa/sezioniRegionali/sezRegionali.html).

La dottoressa ha fornito informazioni concrete per accedere alle leggi, alle informazioni necessarie per orientarsi nel mondo dell’integrazione, in vista di  trasmettere agli immigrati, e non solo,sia il coraggio per andare avanti, sia la volontà di attingere alle risorse previste dalla legge per loro. Il prossimo appuntamento per gli operatori Caritas di tutta la Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo è previsto alla fine di novembre, per approfondire le competenze di ogni operatore Caritas e qualificare il proprio servizio agli ultimi.

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