18.1.14

LA POESIA DIALETTALE: RICCARDO GULIA

Poeta dialettale sorano ormai scomparso il 30.4.1987 all'età di 82 anni, nacque in questa cittadina il 5.4.1905


Di professione commerciante,fu attivo in ambito diocesano quale dirigente di Azione Cattolica. L'interesse verso la poesia lo ha coltivato sin da quando era bambino e nella metrica da lui usata che è il sonetto ha avuto come punti di riferimento i poeti dialettali romani Giuseppe Gioacchino Belli e Trilussa. Nato in località Cancèglie, si è poi trasferito in località Transellire dove, alla sola età di dieci anni, assistè al terribile terremoto del 1915 che si rivelò per lui, all'epoca bambino, una esperienza traumatica in quanto perse alcune delle persone più care. Ebbe la meritata fortuna di conoscere il glottologo napoletano Clemente Merlo, che fu il primo ad occuparsi del dialetto sorano a cui inviò alcune delle liriche giovanili. Le poesie in vernacolo scrittte da Riccardo Gulia sono state da lui raccolte nel volume la cui ultima ristampa risale al 1969 ed ha le illustrazioni dell'artista nativo di Settefrati Alfonso Capocci “Cancèglie”. Raccoglie le liriche scritte nell'arco di 34 anni, partendo dalle due dedicate ai rioni nei quali è nato e vissuto. Nella produzione poetica di Riccardo Gulia non mancano omaggi ai grandi della letteratura italiana. Ha infatti trasposto in vernacolo Il sabato del villaggio” di Giacomo Leopardi ed “Il rovere abbattuto” di Guido Gozzano.

Il tema della morte è dominante nella lirica dedicata ai caduti durante le due guerre mentre in altre composizioni poetiche possiamo scorgere la sua profonda religiosità nel momento in cui mostra la devozione verso i santuari sorani e fa riferimento all'episodio delle nozze di Cana in cui Nostro Signore Gesù Cristo trasformò l'acqua in vino. In Madama Dorè” il poeta sorano fa il paragone tra le ragazze degli anni della sua giovinezza che si divertono a farsi i ricci ed a ballare la mazurka e la polka e quelle degli anni '60 il cui unico pensiero è di aggiustarsi le sopracciglia oppure leggere le riviste quali “Bolero” e “Grand Hotel” ed ascoltare la musica rock e degli urlatori. “Biancanèue e i sette nane” è una bellissima ninna nanna in cui il poeta mostra l'amore per i propri nipoti a cui racconta le fiabe e le favole della tradizione e, ripensando alla propria infanzia, racconta agli otto bambini le favole di “Cappuccetto rosso” e “Biancaneve”.

Nella sua poesia Riccardo Gulia descrive anche alcuni dei personaggi caratteristici di Sora dei quali mette in risalto pregi e difetti: si passa da ' Ncenze Crestine cancelliere che sa essere spontaneo con chiunque alla tabaccaioa Antoniella alla quale, nel giorno di Sant'Antonio, il poeta le dedica un sonetto e le regala un mazzo di fiori. Altro tema presente nella sua poetica è quello inerente alla natura ed agli animali presente nelle liriche “Jucela jucela” e “La cecala e la fermica”. Molto bella è la lirica “Glie arretine” in cui parla dell'antico mestiere dell'arrotino che,con la sua ruota, lavora ogni giorno per affilare coltelli senza mai fermarsi e pedalando per poter dar da mangiare ai propri figli in quanto è solo perchè rimasto vedovo in giovane età. Alcune liriche sono state trasposte in musica dal maestro nativo di San Donato Val di Comino Antonio Cedrone.

Al bellissimo paese, cuore di tutta la valle, Riccardo ha dedicato anche un opuscolo in cui passa in rassegna i vari “Nickname” degli abitanti. “Fusse ca fusse” è una critica all'attore ciociaro Nino Manfredi riguardo al personaggio del pastore ceccanese Bastiano, grazie al quale la Ciociaria è vista come “popolo di pecorai”. Concludendo vorrei citare l'opuscolo che il nipote del poeta professor Luigi Gulia, presidente del centro di studi sorani “Patriarca” e già dirigente scolastico presso il liceo scientifico “Da Vinci”, gli ha dedicato una recensione intitolata “I consiglie che nen se paiene”. Al poeta sorano sono stati intitolati anche: una scuola primaria; un premio dialettae ed il ponte in cui scorre il fiume Liri.

  • Veroli 18 gennaio 2014 di Gabriele Mattacola. Frequenta il ciclo di conferenze tenute dal preside prof. Gulia cui s'iscriverà in breve al centro di studi.

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