24.1.14

L’ONDA di PIENA della CASCATA GRANDE e del VALCATOIO


Quasi un evento cosmico da interpretare tra poesia e filosofia

Anche in questo Gennaio 2014 gli abitanti della Media Valle del Liri e i fortunati ma non numerosi turisti ( mai da nessuno sensibilizzati al fenomeno dell’onda di piena) hanno potuto ammirare per qualche giorno lo straordinario spettacolo della Cascata Grande e del Valcatoio in una condizione di piena eccezionale, ma pur sempre ricorrente recentemente in cicli bi-triennali. Lo spettacolo da Ponte Garibaldi e dal Parco Fluviale Nicolucci evoca sentimenti ed emozioni contrastanti di notevole intensità, che si evidenziano nella profondità della Coscienza – Mente e Cuore – come sgomento-paura, entusiasmo-stupore –ammirazione.
I riferimenti culturali che posso indicare nel tentativo di chiarire l’Ineffabile Esperienza personale si dirigono verso il sentimento del sublime di Emanuele Kant ( 1724 – 1804 ) e L’Infinito di Giacomo Leopardi ( 1776 – 1837 ). Il “SUBLIME” è descritto in relazione al Giudizio Estetico, come superamento del rapporto armonico tra fenomeno artistico e libero gioco della fantasia – il bello dell’arte e della natura - , ma nella sproporzione tra la finitezza e il limite della condizione umana e la maestosità della potenza incontenibile delle forze cosmiche, che rivelano l’Infinito. Così dal breve e intenso Idillio Leopardiano evochiamo lo smarrimento di fronte all’onda travolgente e incessante “…ove per poco / il cor non si spaura “. E si può ancora memorare: “ Così tra questa / immensità s’annega il pensier mio: / e il naufragar m’è dolce in questo mare”.
Nei giorni delle grandi piogge torno spesso più volte ad ammirare estasiato lo straordinario spettacolo. E rifletto sul vasto bacino imbrifero che lo determina. Dalla Piana del Fucino al versante Nord e Nord – Est dei Simbruini e degli Ernici attraverso la Valle di Roveto; con il Fibreno affluente tributario dal versante Sud – Orientale delle Mainarde. E rimedito altresì sui pesanti travagli e sulla lotta assidua che le popolazioni rivierasche hanno sofferto per millenni, dalla Preistoria all’Età Moderna e Industriale. Per cui è certo che l’alluvionale Valle del Liri è stata costruita, come ha ricercato e scritto Giustiniano Nicolucci, nella lunga durata temporale e nelle alterne vicende dell’interazione tra i tenaci abitanti del Territorio e i due Fiumi. E da essi, prima con la pesca , la caccia e l’agricoltura e nei secoli della Modernità specialmente con le attività industriali, la Gente Lirina ha tratto ragioni di vita e di sviluppo economico, sociale e culturale.
E oggi? Il progetto nell’Attualità postindustriale e postmoderna è fortemente orientato verso l’impegno ecologico e la valorizzazione turistica del prezioso e prestigioso Bene ambientale rappresentato dai Fiumi Liri e Fibreno e dai due gioielli naturalistici delle CASCATE, che si collocano nel centro storico dell’INSULA. Si esprime vivo apprezzamento per le iniziative associative di volontariato per la difesa e l’incremento delle risorse naturali e storico-culturali del Territorio della Media Valle del Liri. Le quali, anche in una feconda collaborazione di stimolo e sollecitazione alle Amministrazioni Locali e Comprensoriali, promuovano gli interventi di salvaguardia e di dotazione strutturale per la fruizione turistica di tante e tali risorse.
Pertanto scongiuro gli Operatori turistici di segnalare ai visitatori l’opportunità della visione di Cascata Grande e Valcatoio, non solo per l’ordinaria immagine amena e leggiadra di sempre, ma anche per la “sublimità” eccezionale nei giorni tempestosi, magari con la gradita sorpresa dell’apparizione dell’arcobaleno iridescente.

* Isola del Liri 20 Gennaio 2014 Egidio Paolucci.

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