27.5.14

INAUGURATO IL MONUMENTO E INTITOLATO IL PARCO S. DOMENICO ALLA FAMIGLIA LA POSTA

Martedì 27 maggio 2014.

Una cerimonia semplice ma giusta e significativa con le tante persone del luogo accorse a testimoniare dopo 70 anni. Il discorso del Prof. Luigi Gulia, che fa parte della Commissione Toponomastica del Comune, che ha ripercorso gli eventi che successero la sera del 27 maggio del ’44 giorno di festa della Patrona di Sora a pochi giorni dalla Liberazione della città. 

Il sindaco Tersigni ha dichiarato che il Parco è ora intitolato alla Famiglia La Posta e ha voluto anche accennare ai realizzatori del monumento, progettato dalla studentessa Michela Partigianoni del IV° A del “A. Valente”, alcuni artigiani locali. 


Il breve discorso di uno dei pronipoti di una delle vittime, Tito Gemmiti, che ha portato il saluto dei due figli, di Giuseppe La Posta e Giulia Gemmiti trucidati il 27 maggio del ’44, ancora viventi ma che non se la sono sentita di partecipare per ovvii motivi. Fiorino e Domenico. 

Il primo che vive ancora nel luogo dove avvenne il crudele episodio a quel tempo militare imbarcato su una nave. Fiorino operaio delle Meridionali sotto le armi infermiere. Tornato a Sora non continuò la professione sanitaria ma divenne un eccellente meccanico. Ancora oggi richiesto. L’altro fratello, delle “giovanissime e bellissime” Elena e Maria Grazia, Domenico ora in Francia. 

L’idea di dedicare il Parco di San Domenico è tornata in mente a Pietro Cordone, membro della Commissione e supportata dagli altri componenti e dagli amministratori comunali con Elvio Meglio in testa. Nel 2004 ci fu poi una petizione con ben 85 firme, che rilanciò e fece tornare d’attualità la vicenda, con i primi tre proponenti: Giuseppe Di Pede, Domenico La Posta e Attilio Tollis. Siamo ora arrivati alla realizzazione dopo ben 10 anni ma più importante è stata la conclusione con la posa in opera del monumento.


LA NUOVA INIZIATIVA. Ma sabato prossimo 31 maggio quando in Comune sarà presentato il diario scritto da Padre Francesco Jannucci durante quei giorni, ritrovato e pubblicato a cura di Lucio Meglio e Romina Rea (con la fattiva collaborazione di Vincenzino Alonzi che ha reso note tante altre vicende del tempo), sarà l’inizio di una nuova iniziativa legata al ricordo e alla liberazione di Sora avvenuta nel ’44. Con la sola speranza dei proponenti di non veder passare altri 10 anni.



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