27.5.14

OMAGGIO A NINO MANFREDI A DIECI ANNI DALLA SCOMPARSA (Quarta ed ultima parte)


Tanto pe cantà



Nino Manfredi deve il suo debutto da cantante alla commedia musicale di Garinei e Giovannini “Rugantino”, cui è stato acclamato interprete teatrale. In essa interpreta i brani: “Ballata di Rugantino” in cui, credendosi un papa, è in realtà un fannullone che vaga senza meta per le strade romane ed il capolavoro “Roma nun fa la stupida stasera” diventato un classico della canzone romana (interpretato assieme a Bice Valori; Ornella Vanoni; Aldo Fabrizi ed un esordiente Lando Fiorini). In seguito interpreta i brani “Tu non sei Madame Curie” ed il maccheronico-ciociaro “Queste parole son mandorle amare”. E’ il 1970 l’anno in cui l’attore e regista s’afferma quale cantante “dilettante” interpretando il classico degli anni ’30 portato al successo da Ettore Petrolini “Tanto pe cantà”. E’ la storia di un uomo qualunque il quale, stanco di condurre una vita alquanto monotona, decide di comprarsi una chitarra ed intonare un motivo musicale in modo da fare qualcosa di diverso. Il brano è inciso su 45 giri assieme al classico in dialetto romano “Affaccete Nunziata”. Il più delle volte le canzoni interpretate da Nino Manfredi sono tratte dai film da lui interpretati ed è il caso di “Trastevere”; “Girolimoni” e “Lo chiameremo Andrea”, diretto nel 1972 da Vittorio De Sica. Da quest’ultimo sono tratti i brani “Cuore con la Q” ed “Almeno una volta l’anno” in cui vedremo un maestro elementare alle prese con una classe di bambini che, nel fare i compiti a casa, commettono molti errori ortografici. Lui deve ricorrere al direttore ma promette che, se loro cambiano, alla fine dell’anno scolastico sarà buono. Nino Manfredi ha inciso anche 45 giri di propaganda politica (vedasi quello del 1970 di propaganda al partito Socialista assieme a Gianni Bonagura) oppure culinario. Di quest’ultimo genere ne sono esempi “La Panzanella” e “La Frittata” incisi nel 1979 e nel 1982. Il primo, ambientato durante la stagione estiva, vede la moglie e la cognata preparare al marito la pietanza preferita; il secondo ha come protagonista una casalinga intenta a preparare la frittata che, saltata in padella, diventa simile ad un volo di farfalla. “Che bello sta con te” (1983) è una dichiarazione d’amore che un uomo maturo rivolge ad una giovane ragazza, figlia di una vecchia “fiamma giovanile”. Nonostante la differenza d’età, lui immagina di starle vicino come se stesse sognando. L’attore ha avuto sempre interesse e simpatia per i bambini e per loro ha scritto diverse canzoncine diventate, in seguito, sigle di trasmissioni tv. Ricordiamo “Tarzan lo fa”; “La Pennicchella/Lei non sa chi sono io” ma la più bella rimane “Canzone pulita”, un inno all’ecologia in cui, rivolgendosi ad alcuni ragazzini, dice loro di ripulire la città di Roma diventata ormai una discarica abusiva. Bisogna “rovesciarla da capo a piedi e farla diventare uno specchio” per poter risplendere come nei tempi antichi. L’ultimo brano interpretato da Nino Manfredi è del 1991 “Viale del re” in cui, passando in rassegna i vicoli della sua città adottiva Roma, ricorda gli amori di una gioventù ormai tramontata.



  • Veroli 27 maggio 2014. Articolo di Gabriele Mattacola.


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