27.12.14

LA LETTERA DEL 10 DICEMBRE AL MINISTRO DELL'AMBIENTE DEL COMITATO "NO DIGA"

Oggetto: POR FESR LAZIO 2007/2013 – Attività II.4 “Valorizzazione delle strutture di fruizione delle aree protette” – Fase III – Progetto di area vasta. Sora città fluviale – progetto LIRIS “Marco Tullio Cicerone”.

Onorevole Ministro,
alla luce delle ultime drammatiche alluvioni che hanno colpito varie regioni italiane, in particolare la Liguria e la Toscana, è riemersa in tutta la sua drammaticità l’emergenza legata al dissesto idrogeologico che, purtroppo, riguarda quasi tutto il territorio nazionale. L’emergenza può essere fronteggiata solo con interventi economicamente molto dispendiosi per eliminare gli abusi e le opere pericolose costruite nel tempo senza aver cura dei vincoli ambientali, ovvero con un’azione preventiva per impedire la realizzazione di strutture che possano compromettere l’ambiente e l’incolumità delle persone.
In contraddizione con il disposto dell’art. 3 ter del D.Lgs 152/2006 “Principio dell’azione ambientale”: “La tutela dell’ambiente e degli ecosistemi naturali e del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche o private, mediante un’adeguata azione che sia informata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente….omissis”, l’Amministrazione Comunale di Sora ha dato il via libera alla costruzione di una traversa mobile (diga abbattibile) nel tratto del fiume Liri che attraversa il centro cittadino – zona ad alta densità abitativa - al solo scopo di consentire la navigabilità del tratto rigurgitato del fiume ai natanti di ridotte dimensioni non a motore (tipo canoe) nel periodo giugno-settembre dando vita ad un bacino che potrà superare, secondo una stima, i 100.000 m3. È noto che i Comuni hanno un ruolo determinante nella scelta sulla pianificazione urbanistica del territorio e possono ritenersi un elemento di fondamentale importanza nella mitigazione del rischio idrogeologico. Infatti, i sindaci sono la prima autorità di Protezione Civile e le amministrazioni comunali possono intervenire per contrastare il rischio idrogeologico con un oculata gestione del territorio, con strumenti quali la pianificazione urbanistica e la corretta manutenzione del territorio.
La realizzazione della traversa mobile è la prima parte di un progetto generale (si veda la “Relazione Generale al Progetto Definitivo” in allegato) che prevede, tra l’altro, la realizzazione di pontili galleggianti e del ripristino degli accessi al fiume, nonché di un edificio con funzioni simili a quelle di uno stabilimento balneare, mentre tra le proposte migliorative viene ipotizzata l’installazione di una turbina idraulica. Tuttavia, i finanziamenti a disposizione dell’Amministrazione sono sufficienti alla realizzazione della sola traversa mobile, pertanto il fiume non sarà accessibile alle canoe se non si troveranno gli ulteriori finanziamenti necessari per completare il progetto generale, mentre la traversa potrà essere data in concessione ad una società per l’installazione della citata turbina ed il relativo sfruttamento ai fini della produzione di energia elettrica.
Si fa, altresì, presente che nell’istruire l’iter amministrativo, il Comune di Sora non ha effettuato la Conferenza di Servizi, ma ha richiesto singoli pareri a varie amministrazioni fra le quali l’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo del Lazio e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le provincie di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo.
La prima con un parere datato 11 agosto u.s. (in allegato) ha ricordato che le opere ricadono nel centro urbano di Sora, area annoverata tra quelle a “Rischio Idraulico” del fiume Liri. Nel medesimo parere, ricco di prescrizioni vincolanti, l’ARDIS fa presente che le prescrizioni: “…. potrebbero non essere esaustive dell’impatto e di una mitigazione accettabile del rischio ambientale; pertanto si ritiene opportuno che …. siano acquisiti …..ulteriori pareri …..al fine di valutare se il procedimento possa essere sottoposto a verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (art. 20 D. Lgs 152/2006 …..)” . Aggiunge, altresì, che “….. il rilievo della quota di fondazione della zattera (soglia) di ancoraggio della paratia mobile, la quale dovrà risultare impostata a quota inferiore dell’attuale fondo alveo, pertanto, in trasparenza dell’attuale profilo; ”.
La seconda, a seguito di richiesta di riesame del Comune di Sora, con foglio prot. 0023536, datato 22 agosto u.s., (in allegato), ha rilasciato parere positivo comunicando il rilascio al Dipartimento Territorio Dir. Reg. Urbanistica e Territorio. In questo caso si deve notare che il foglio citato ha come oggetto: “Riqualificazione di un tratto di alveo in area urbana del fiume Liri con realizzazione di una soglia fondo – progetto LIRIS “Marco Tullio Cicerone”: la costruzione di una traversa mobile (diga abbattibile) corrisponde ad una riqualificazione dell’alveo?
Inoltre, allo stato attuale, non risulta che sia stata effettuata la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale, mentre ai sensi dell’art. 20, comma 1, lett C) del D.Lgs 152/2006, il progetto deve essere sottoposto a verifica di assoggettabilità alla V.I.A.. Infatti, rientra a pieno titolo tra quelli elencati al punto 7, dell’allegato IV al D.Lgs, nello specifico: lettera f) porti e impianti portuali marittimi, fluviali e lacuali, compresi i porti di pesca, vie navigabili; lettera o) opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, canalizzazione e interventi di bonifica ed altri simili destinati ad incidere sul regime delle acque, compresi quelli di estrazione di materiali litoidi dal demanio fluviale e lacuale
Ulteriori perplessità e dubbi sull’opportunità di costruire un’opera del genere in pieno centro città nascono dal contenuto del “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico”. Infatti, il centro storico di Sora si trova nella fascia “C” del rischio idraulico (si veda la “Carta delle Fasce Fluviali” in allegato), vale a dire nella “Fascia di inondazione per piena d’intensità eccezionale”. Si noti anche che il comune di Sora è compreso nell’elenco (Norme di Attuazione Allegato A del PsAI-Ri) dei comuni ricadenti nelle aree inondabili. A ciò, si aggiunga che la costruzione della traversa mobile è in contrasto con le finalità indicate all’art. 1 del PsAI-Ri: “a) difesa, sistemazione e regolazione dei corsi d’acqua; b) moderazione delle piene; c)…..omissis; d) regolamentazione dei territori interessati dalle piene; e) attività di prevenzione ……omissis…”. Le norme di attuazione del Piano, ai sensi dell’art. 17 comma 6 bis della legge n. 183/89 e s.m.i., hanno valore di misure di salvaguardia per il territorio del comune di Sora.
Per quanto concerne la “Fascia C” il Piano persegue l'obiettivo di assicurare un sufficiente grado di sicurezza alle popolazioni ed anche quello di assicurare la migliore gestione del demanio fluviale.
Il PsAI-Ri consegue condizioni accettabili di sicurezza idraulica del territorio mediante la programmazione di interventi “non strutturali” e “interventi strutturali”. Pur non essendo questo il caso è curioso notare come l’art. 14 del Piano stabilisce che: “ Gli interventi strutturali devono essere progettati e realizzati anche in funzione della salvaguardia e della promozione della qualità dell’ambiente. Quando l’intervento prevede la costruzione di opere, è necessario adottare metodi di realizzazione tali da non compromettere in modo irreversibile le funzioni biologiche dell’ecosistema in cui vengono inserite e da arrecare il minimo danno possibile alle comunità vegetali ed animali presenti, rispettando contestualmente i valori paesaggistici dell’ambiente fluviale. Nel momento della progettazione preliminare, devono essere esaminate diverse soluzioni, tenendo conto nella valutazione costi-benefici anche dei costi e dei benefici di tipo ambientale, ed optando per la soluzione che realizza il miglior grado di integrazione tra i diversi obiettivi.
DOVRÀ ESSERE DI NORMA EVITATA LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI CHE PREVEDANO:
• MANUFATTI IN CALCESTRUZZO (muri di sostegno, briglie, TRAVERSE), se non adiacenti ad opere d’arte e comunque minimizzandone l’impatto visivo;……
• RIVESTIMENTI DI ALVEI E DI SPONDE FLUVIALI IN CALCESTRUZZO;….omissis”
Premesso quanto sopra, il 18 di settembre u.s., degli operai con una ruspa iniziarono dei lavori nel letto del fiume, esattamente nella zona sopra descritta, ma senza l’apposizione di alcun cartello previsto dalla vigente legislazione. Poiché nel sito internet istituzionale del comune di Sora (vedasi screen-shot allegato) non vi era alcun annuncio dell’apertura imminente del citato cantiere, sono stati presentati due esposti, il primo per la mancata apposizione dei cartelli relativi ai lavori, il secondo perché quelli apposti non erano conformi; a seguito degli esposti è stata apposta la prevista cartellonistica, dalla quale si è avuto certezza che si trattava dei lavori commissionati dall’Amministrazione comunale per il progetto “LIRIS”.
La realizzazione della traversa potrebbe aumentare i pericoli derivanti da eventi alluvionali, (per vedere il fiume Liri in piena si consiglia la visione del filmato al seguente sito: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=q51cTJiHGpA, in particolare dal minuto 1 e 25 secondi al minuto 2 e 17 secondi) che secondo le statistiche possono raggiungere 623 m3/s. La base di ancoraggio della struttura posta sul fondo del fiume che ha un’altezza di circa 1,5 mt e l’impianto di risalita dei pesci rappresentano, di fatto, un’ostruzione al libero deflusso delle acque in caso di piena, in quanto è più che evidente che producono una riduzione della sezione del fiume (si vedano le fotografie allegate). Inoltre, nei mesi di funzionamento si verrebbe a formare un vero e proprio bacino artificiale, posto a monte e non molto distante dalla cascata di Isola Liri, famosa per trovarsi in centro città.
Ad ogni buon fine si inviano, in allegato, i pareri ottenuti dal Comune di Sora prima dell’inizio dei lavori ed una fotografia effettuata durante la realizzazione della traversa, nella quale si possono vedere dei rivoli d’acqua fuoriuscire, in una parte del cemento che apparentemente non mostra aperture.

Le scriventi, si rivolgono quindi alla S.V. con preghiera di voler intervenire per approfondire la questione e porre in essere le eventuali iniziative, che riterrà opportune, al fine di fermare i lavori e far rispristinare lo stato originario dei luoghi interessati dai lavori stessi.

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