15.1.15

DOMANI L'INCONTRO CON L'AUTORE

Gli incontri si terranno venerdi 16 gennaio negli orari e nei modi indicati 

Non perdetevi l'appuntamento, vale la pena, il libro è molto molto bello

INCONTRO CON L'AUTORE VENERDI 16 GENNAIO

Per il progetto OLTRE LE PAGINE dalle ore 11.00 alle 13.00, presso l'Aula magna del Liceo Scientifico "Leonardo da Vinci", viale San Domenico 5, a Sora (Fr).
(In collaborazione con la libreria Universitas di Sora).


Alle ore 16.30, presso la Sala San Tommaso, 
in Piazza Indipendenza, a Sora il primo appuntamento del 2015 degli Incontri di Storia, Arte, Cultura organizzati dal Centro di Studi Sorani "Vincenzo Patriarca".

DONATELLA DI PIETRANTONIO è nata e ha trascorso l’infanzia ad Arsita, in provincia di Teramo. Ha esordito nel 2011 con il romanzo Mia madre è un fiume, vincitore di numerosi premi e tradotto in Germania. Vive con il compagno e il figlio a Penne, in provincia di Pescara, dove esercita la professione di dentista pediatrico.

BELLA MIA: Dopo il successo d’esordio di Mia madre è un fiume, Donatella Di Pietrantonio torna a incantare il lettore narrando la storia di una donna che si ritrova a improvvisarsi madre, nonostante quell’idea di sé fosse stata abbandonata da tempo, con un adolescente taciturno e scontroso.

È ciò che succede alla protagonista e io narrante di questo romanzo quando la sorella gemella, che sembrava predestinata alla fortuna, rimane vittima del terremoto de L’Aquila. Il figlio Marco viene affidato in un primo tempo al padre, che però non sa come occuparsene.Prendersi cura del ragazzo spetta dunque a lei e alla madre anziana, trasferite nelle C.A.S.E. provvisorie del dopo-sisma.

Da allora il tempo trascorre in un lento e tortuoso processo di adattamento reciproco, durante il quale ognuno deve affrontare il trauma del presente, facendo i conti con il passato. Ed è proprio nella nostalgia dei ricordi, nei piccoli gesti gentili o nelle attenzioni di un uomo speciale, che può nascondersi l’occasione di una possibile rinascita.

Bella mia è un’opera che parla con straordinaria forza poetica dell’amore e di ciò che proviamo nel perderlo ma, soprattutto, della speranza nella ricostruzione: la ricostruzione di una città offesa che attende ancora il suo riscatto e quella, faticosa, degli affetti intimi e della fiducia nella vita

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