11.5.15

OMAGGIO A FRANCESCO PALMA SECONDA PARTE UN FASCIO DI LUCE

La seconda raccolta poetica del professor Francesco Palma dal titolo “Un fascio di luce”
fu presentata nell'aia della casa natale del poeta nel luglio del 2007. Io stesso ho presenziato, anche questa volta, all'evento ed ho letto una delle liriche presenti nel libro. La poesia dal titolo omonimo è un omaggio alla moglie Chiara, musa ispiratrice dei suoi versi, grazie alla quale egli ha coltivato l'antica passione per l'arte poetica. Temi presenti nella poesia del professore sono: l'estate che va via in “Addio estate”. “Artisti si nasce” è una lirica in cui il poeta, descrivendo un suo cugino artista mentre sta dipingendo un'opera d'arte, ricorda i primi anni in cui era intento a scrivere poesie. Il cadere delle foglie; l'uccellino che, mentre canticchia, salta felice tra i rami e il pulcino che, assieme al gatto, è il più gradito animale al bambino sensibile sono immagini che descrivono da vicino il ciclo naturale della vita. 

Le liriche dal titolo “Cuore ingrato” e “Il potere del volere” ci mostrano l'ingratitudine dei ragazzi di oggi che, alle prime difficoltà che incontrano, sono indifferenti alla loro esistenza oppure, nel peggiore dei casi, sbattono la porta. “Il canto del cigno” è una poesia dedicata al padre Umberto, scomparso alla veneranda età di anni 102, nel cui finale il padre lo ricorda dicendogli: “Da grande sei vissuto e da grande te ne sei andato, vecchio guerriero!”. La poesia dal titolo “Solo soletto” è una meditazione sulla giovinezza di cui egli ne ricorda il successo e l'affetto dei propri cari. Ora che è anziano, il protagonista della poesia esce di casa sorretto da un bastone e , cercando la compagnia, vorrebbe raccontare la sua storia ma nessuno vuole ascoltarla. Una riflessione sul suo modo di dilettarsi nello scrivere è presente nella lirica dal titolo “La poesia” definita dallo stesso poeta come: Un misto di realtà e fantasia. “Scende la neve” è una lirica in cui vediamo scendere dal cielo fiocchi di neve che, all'inizio leggeri, diventano via via intensi. E' uno spettacolo raro ed emozionante per cui bambini ed adulti scendono nel cortile creando pupazzi di neve. La natura imbiancata viene osservata, da dietro le finestre, dai vecchietti seduti vicino al camino. 

“Vorrei esser”, una delle ultime liriche presenti in questa raccolta che è anche l'ultima scritta dal professore mentre era ancora in vita, il poeta immagina di essere un uccellino che, sentendo la lontananza dell'amata, non vede l'ora del suo ritorno in quanto è teso per la sua mancanza. “Una vita da sogno” è una poesia in cui, alla bellezza della natura, il poeta ci dà una riflessione sulla società odierna nella quale siamo in lotta tra di noi e diamo una pessima immagine con le nostre azioni. “Uomini indegni”, infine, si presenta come una riflessione su coloro che hanno recato offese alla società in cui viviamo. 

Negli ultimi versi, il professore rivolge una preghiera a Dio Onnipotente alfin che, in questo mondo , non ci siano più guerre e regni solo l'amore. Questa è, in sintesi, la poetica del professor Palma un “padre di famiglia” e marito esemplare che se ne è andato all'età di 65 anni , nel febbraio del 2008, sette mesi dopo la pubblicazione della raccolta. Di lui ricordo la grande simpatia e generosità e l'accoglienza che mi ha dato durante la presentazione delle prime due raccolte, La prossima settimana uscirà un mio articolo sulla sua ultima raccolta, pubblicata postuma, dal titolo “Oltre la siepe”.


* Veroli 11 maggio 2015. Di Gabriele Mattacola. Ospite ai convegni del Liceo scientifico e linguistico di Ceccano. 

Nessun commento:

Posta un commento