3.7.15

QUELLA NOTTE ALL'HEYSEL

Il libro di Emilio Targia
con le prefazioni di Sandro Veronesi e Antonio Cabrini che era in campo presentato a Sora.
In 30 anni tutta la vicenda è stata raccontata male e poco obiettiva. "Una truffa da parte dei media". Cosa accadde quella notte all'Heysel. "L'argomento non è allegro", Emilio Targia in 30 anni lo ha raccontato da giornalista. "Una truffa mediatica organizzata". Un video girato da Targia in super 8 perché era allo stadio. "La pellicola ha supportato bene i 30 anni". 100 secondi di quei momenti raccontati e visti in sala. Con i tifosi sorani, che hanno seguito tutte le finali della Juventus nelle capitali d'Europa, presenti pure loro quella sera allo stadio. Il punto di vista del giornalista da un settore del campo. Targia che ha potuto così vedere e registrare. "Una truffa", per il giornalista, "è passata una cosa diversa". Una vicenda che andava raccontata in modo diversa. Per il giornalista che tiene una rubrica su Radio Radicale e viene ricordato per il programma su T9: "È stata una sovrapposizione di concause". Nel libro c'è quello che è successo prima con la visita del papa in Belgio. Per Targia sono stati troppi gli uomini utilizzati per la sicurezza e per il troppo stress quindi in vacanza il giorno della partita. Il tipo di stadio scelto che faceva risparmiare ma con più pubblico. (Dal video proiettato si è visto subito che è stato anche troppo piccolo per il tipo di partita disputata). Sul biglietto, ricorda ancora l'autore del libro, le raccomandazioni in francese per una finale di coppa tra inglesi e italiani. Targia e gli altri due autori hanno raccontato la loro storia "senza dare giudizi, sentenze su una vicenda terribile". E il giorno dopo cosa è successo sui giornali e cosa non è successo nella politica italiana. Gli interventi immediati del governo Theacher. De Michelis, in Italia, prese in mano la situazione, capì e spiegò a Craxi che la partita non si doveva giocare. "E chiedere la testa di qualcuno". Tante le cose da raccontare, per Targia, "doveroso è stato scrivere un libro". I gendarmi belgi, il cantiere nelle vicinanze con "gli inglesi che hanno fatto spesa". Nel senso che si sono riforniti di pietre e sassi usati. Un settore dello stadio lasciato vuoto che viene però occupato. Il risultato sono stati 39 morti e 600 feriti. "Una partita che si doveva giocare". Lo riconosce però Targia durante quello che stava accadendo sugli spalti. Raccontate poi nel libro alcune storie di morti all'Heysel. Il libro scritto perché era inevitabile. "Per conservare la memoria". Il ricordo di Emilio Targia che viene premiato dai tifosi juventini sorani con una targa.




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