2.7.15

Valle di Comino, IL FESTIVAL DELLE STORIE DAL 22 AL 29 AGOSTO 2015

Un Festival che si regge
su un gruppo di sponsor, disse Vittorio Macioce, "non ci sono molti soldi e forse un giorno finirà". Un Festival delle Storie che come ogni anno vuole raccontare e portare alla luce quelle voci e quei saperi nativi della Valle Comino. Quest'anno le storie saranno raccontate con la frutta. Sarà presentata la frutta del territorio, della Valle. L'anno scorso furono le carte dei tarocchi. Nel 2015 è "la Frutta e la Valle". Ci saranno "otto porte", nei nove giorni. In attesa del programma ufficiale Vittorio Macioce prosegue dando qualche anticipo prima della musica: la visciola che piace al giornalista sarà la frutta della sua città. "Si chiude col sambuco nero". Il Festival della Valle Comino con tantissimi ospiti, quest'anno andrà in scena dal 22 al 29 agosto. Sarà l'edizione 2015 del Festival delle Storie con le canzoni in stile Radiolivres per ogni frutta. Il 29 agosto tra i tanti ci sarà un ospite importante, annuncia Macioce al pubblico che aspetta il concerto. E poi il workshop enogastronomico, il "Sapore di Festival"; di architettura. I laboratori di scrittura creativa; sceneggiatura; cucina vegana. E tanto altro.

Lorenzo Di Bella, ospite al Castello Boncompagni-Viscogliosi, al pianoforte nella serata dedicata a List. Le letture dello scrittore Massimo Arcangeli. I due libri presentati nella serata sotto la cascata. Da Atella in Basilicata è arrivato Giuseppe Lupo (trasferito, insegna a Milano, "perché è la città del libro"), con il suo Atlante immaginario e Pierangelo Buttafuoco a seguire. La Valle di Comino come "terra immaginaria". Parole e musica al quinto anno di Radiolivres di Edoardo Inglese che lo conduce. Per la seconda volta il Festival delle Storie approda, "fuori porta", a Isola del Liri in una splendida location ma questa volta senza la cucina (con i dolcetti di Alvito, solo il panettone rimase incartato), di Massimo Scarpetta che fu considerato uno ottimo chef ciociaro che può avere più fortuna con la cucina. Nicola Porro che fu costretto subito a tornare a Roma non rimase per gustare gli ottimi piatti di Massimo Scarpetta.



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