10.9.15

MARCELLO MARROCCHI DA VEROLI AL CANTO DI DIO


Marcello Marrocchi è nato a Veroli il 16.7.1941 e si autodefinisce “Cantautore Cristiano”. Il sacerdote Don Tonino Bello, parlando della sua poetica musicale, ci ha detto che “maneggia la musica e le parole come uno scabro sasso, e parla della vita quotidiana illuminandola con la luce della fede”. Il cantautore nativo di Veroli ha scritto la musica di circa 500 canzoni per i nomi più importanti della canzone italiana a partire dal 1965, anno in cui la cantante calabrese Louiselle incide il brano che ottiene un notevole riscontro discografico dedicato alla vita campestre durante il mese primaverile e presentato alla manifestazione “Un disco per l'estate” dal titolo “Andiamo a mietere il grano”. 

Nel 1968 Marrocchi scrive la musica del brano presentato al Festival di Sanremo da Little Tony e Mario Guarnera intitolato “Un uomo piange solo per amore”, dichiarazione sofferta di un giovane innamorato che si dispera in quanto abbandonato dalla sua ragazza. Tre anni dopo, nel 1971, Nicola Di Bari vince “ Canzonissima” con un altro grande successo musicato da Marrocchi “Chitarra suona più piano”. In quegli stessi anni matura in lui la passione per la musica religiosa che lo porta ad incidere nel 1973 l'album dal titolo “ …. e pensare che ti ho amato tanto”, seguito da altri album di ispirazione religiosa tra cui ricordiamo: “Dio ti ama”; “La perla preziosa”; “ Caino chi è” e “San Daniele Comboni”. Tra le sue composizioni religiose ricordiamo anche il brano dedicato a Madre Teresa Di Calcutta ed interpretato da Ivana Spagna dal titolo “Mamma Teresa”. 

Il suo brano più noto in ambito religioso rimane “Un uomo venuto da lontano”, interpretato da Amedeo Minghi, in cui viene rievocata “in musica” la vita di Papa Giovanni Paolo II partendo dal ricordo dei campi di grano e del vento di Auschwitz ed accennando anche alle poesie d'amore da lui scritte negli anni giovanili. Si parla poi della sua elezione papale e dell'attentato avvenuto tre anni prima per mano di Ali' Acga. Marrocchi ha spaziato anche in altri campi musicali, basti ricordare che è l'autore della sigla del cartone animato “L'Ape Maja”, interpetata da Katia Svizzero. 

Nel 1981 inizia la sua collaborazione con il cantautore Franco Califano per il quale scrive la musica del brano “La mia libertà”, confessione di un artista alle soglie dei quarant'anni che, con una chitarra tra le mani, vive alla giornata dichiarandosi uomo libero e trascorrendo un'ora in compagnia di una ragazza diffidando degli altri . Un altro brano di cui Marrocchi è autore delle musiche è “Una vecchia canzone italiana”, presentato nel 1994 al Festival di Sanremo dal gruppo Squadra Italia, sul tema dell'amicizia. 

Il brano più famoso musicato dal compositore verolano rimane nel 1988 “Perdere l'amore”, presentato al Festival di Sanremo da Massimo Ranieri con il quale ha vinto l'edizione e l'anno prima già presentato presso la stessa manifestazione da Gianni Nazzaro dove venne scartato sollevando un vespaio di polemiche. Nel brano, interpretato da Ranieri in maniera istrionica, si parla di una separazione dolorosa vissuta da un uomo non più giovane.1 

Marrocchi ha composto anche la musica di un altro brano presentato dal cantante ed attore napoletano al Festival di Sanremo del 1995 dal titolo “La vestaglia”.



* Veroli 10 settembre 2015. Di Gabriele Mattacola. Da Luglio volontario all'Unitalsi di Sora.

1 Wikipedia

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