2.11.15

MANFREDI E MASTROIANNI ATTORI CON MAURO BOLOGNINI



APPUNTI DI STORIA DEL CINEMA ITALIANO

MANFREDI E MASTROIANNI ATTORI CON MAURO BOLOGNINI

Mauro Bolognini, scomparso nel 2001 a 78 anni, nel 1955 ha diretto per la prima volta Nino Manfredi come co-protagonista del film dal titolo “Gli innamorati”. In esso l’attore nativo di Castro dei Volsci interpreta il ruolo del barbiere Otello che, assieme al commerciante di bibite Franco ( Interlenghi ), è innamorato di Adriana, parrucchiera che lavora
nel negozio da lui gestito.

Quest’ultima s’innamora del barbiere e si reca in un concorso per parrucchieri per far da modella ad Otello . Franco la insegue e, dopo aver simulato un incidente, dichiara di volerla sposare.

L’anno dopo Manfredi interpreta Paolo in “Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo”. Marcello Mastroianni viene diretto per la prima volta da Mauro Bolognini nella trasposizione cinematografica del romanzo scritto da Vitaliano Brancati “Il bell’Antonio”. Ambientato durante gli anni Cinquanta, il film ruota attorno allo studente universitario Antonio Magnano ( Mastroianni ) che, dopo aver lasciato la sua fidanzata, ritorna a Catania dove viene accolto con gioia dalla madre Rosaria e con sospetto dal padre Alfio . La vicina di casa Elena Ardizzone è segretamente innamorata di lui . Assieme a suo cugino Edoardo ( Tomas Milian ), Antonio si reca in una villa dove si sta svolgendo una festa quasi orgiastica cui partecipano deputati e commendatori, tra cui l’onorevole Calderana di Roma ( Guido Celano ).

Grazie alla sua fama, il giovane studente riceve un bacio dalla giovane Nanda . I genitori lo vorrebbero come sposo di Barbara Puglisi ( Claudia Cardinale ), di famiglia ricca in quanto figlia di un notaio . Dopo essersi sposati , i due vanno ad abitare presso il giardino della Piana, casolare di campagna che Antonio ha ereditato dal padre. Non ancora incinta, Barbara viene a sapere che il neo-marito è impotente. Il notaio si reca dal padre di lui, Alfio, che si infuria. La giovane approva le idee del padre e dirà al giovane che le vorrà bene, ma non come se fossero marito e moglie, perché il loro matrimonio non esiste. Antonio si chiude sempre più in se stesso e Barbara si risposa. La domestica Santuzza, incinta, viene a sapere che il padre del bambino è Antonio . La gioia, tornata improvvisamente in casa Magnano, fa il giro di tutta Catania e al telefono con il cugino Antonio si chiede perché dovrebbe essere contento. Quest’ultimo gli risponde che, finalmente, può essere un uomo come tutti.

Nel 1975 Mastroianni torna a lavorare con il regista nel film intitolato “Per le antiche scale”, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Mario Tobino, Il film, ambientato durante gli anni del fascismo, parla del professor Bonaccorsi ( Mastroianni ), direttore di un manicomio a Lucca assieme all’infermiera Bianca. L’internata Gianna aiuta nelle pulizie e nelle faccende domestiche. Dopo la festa di Carnevale, arriva in clinica Anna, dottoressa che con lo psichiatra ha avuto per un anno uno scambio epistolare e si ispira alle idee di Franco Basaglia. Bonaccorsi, spaventato dall’idea di diventare pazzo, riceve il gene della follia per una “ragion comune”. Esaminando attraverso dei vetriti il sangue di alcuni pazienti, Bonaccorsi scopre un punto nero a raggi rossi e si convince che esso sia l’agente provocatore della schizofrenia . Lo psichiatra ci dice che, per amare i pazzi, bisogna essere un po’ come loro e alla fine, lasciato il manicomio, si ritrova in treno, in uno scompartimento assieme ad alcuni fascisti.

* Veroli 2 novembre 2015. Di Gabriele Mattacola.

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