9.2.16

OMAGGIO AL GRANDE ETTORE SCOLA SECONDA PARTE


Nel 1974 Ettore Scola dirige il suo capolavoro, “C'eravamo tanto amati” in cui Nino Manfredi interpreta il portantino Antonio. Il film ruota attorno alla figura di lui ed altri due amici, Gianni ( Vittorio Gassman ) e Nicola ( Stefano Satta Flores ), con i quali è stato Partigiano durante la Resistenza . Dopo la seconda guerra mondiale, le loro strade si sono divise. Gianni si è laureato in giurisprudenza ed è andato a fare pratica a Milano mentre Nicola, appassionato di cinema, si è sposato ed è andato ad insegnare in un liceo a Nocera Inferiore. Antonio, invece, lavora all'ospedale San Camillo di Roma. Gianni, trasferitosi a Roma per lavoro, ritrova Antonio sposato con l'aspirante attrice Luciana ( Stefania Sandrelli ). Lui tenta di portargliela via ma alla fine si unisce in matrimonio con Elide Catenacci ( Giovanna Ralli ), figlia di Romolo ( Aldo Fabrizi ), con cui entra in società. Anche Nicola è giunto nella capitale dove scrive su di un quotidiano cinematografico e, innamoratosi anch'egli di Luciana, partecipa a “Lascia o raddoppia?” non arrivando in finale. La moglie di Gianni, in preda ad una crisi, si suicida. Dopo qualche tempo i tre amici s'incontrano in un'osteria dove, parlando dei loro fallimenti, ricordano gli anni della Resistenza. La rimpatriata termina all'alba in una scuola presidiata dove Luciana, ora moglie di Antonio, vuole iscrivere il figlio. Gianni dimentica la patente e il giorno dopo, pensandoci bene nel restituirgliela, Antonio, Luciana e Nicola si recano nella villa dove lui abita e lo vedono tuffarsi in piscina. Il film ha ricevuto ben 3 Nastri d'Argento; Globo d'Oro per il miglior attore assegnato a Vittorio Gassman e miglior attore rivelazione a Stefano Satta Flores e nel 1975 è stato premiato al Festival cinematografico internazionale di Mosca.

"Signore e signori buonanotte"

"Una giornata particolare"

Nel 1976 Ettore Scola dirige Nino Manfredi in “Brutti, sporchi e cattivi” premiato al 29mo Festival di Cannes per il miglior regista. Giacinto Mazzatella ( Nino Manfredi ), vive assieme alla numerosa famiglia alla periferia romana sulle colline vicino San Pietro di Roma. Dopo aver perso un occhio, vuol difendere dagli avidi familiari il milione della liquidazione assicurativa. Va in galera per aver sparato, senza ferirlo in modo grave, al figlio. I parenti compiono numerose ricerche e alla fine lui torna mettendo in salvo i soldi. Incontra la prostituta Iside che porterà nella baracca. In occasione del battesimo dell'ultimo figlio, l'uomo viene avvelenato dai familiari che versano nel sugo della pastasciutta un veleno per topi ma lui si vendica bruciando, nella notte, la baracca per poi vendere il terreno ad una famiglia di calabresi. Con il ricavato acquista un'automobile usata con la quale scarrozza per le borgate romane assieme ad Iside. Arrivati in baracca i calabresi, le due famiglie trovano un accordo per vivere sotto lo stesso tetto. Per meglio custodire i suoi soldi, Giacinto se li fa ingessare nel braccio sinistro.

Lo stesso anno il regista nativo di Trevico collabora al film ad episodi “Signore e signori buonanotte” in cui recitano Nino Manfredi nel ruolo del cardinale Felicetto dè li Caprettari e Marcello Mastroianni nei panni dello speaker del 3TG che, affiancato da una giovane assistente ( Monica Guerritore ), ha il compito di introdurre gli avvenimenti che via via si succedono.

Nel 1977 Ettore Scola dirige un altro “capolavoro” della storia del cinema italiano: “Una giornata particolare”, insignito di numerosi premi tra cui due David di Donatello per miglior attrice e regista. Maggio1938. Visita a Roma di Adolf Hitler. La casalinga Antonietta ( Sophia Loren ), mette in ordine le divise del marito e dei figli che si stanno preparando per partecipare alla parata mentre lei resta in casa, intenta nelle faccende domestiche. Mentre sta pulendo la gabbietta in cui vi è il merlo, quest'ultimo esce e va a posarsi sul davanzale dell'annunciatore Eiar appena licenziato Gabriele ( Marcello Mastroianni ). Recuperato l'uccellino, la donna torna nell'appartamento raggiunta dall'ex-annunciatore cui entra in discussione in quanto lei ammira il Duce mentre lui si mostra perplesso. La portinaia critivca l'uomo che, alla fine, dopo aver accompagnato la casalinga a raccogliere la biancheria dal terrazzo, rivela di essere omosessuale. La donna, inizialmente reagisce con violenza, ma alla fine si lascia convincere dall'uomo. Ognuno ritorna all'appartamento proprio ma, in seguito, la donna avverte il bisogno di tornare a raggiungere l'omosessuale con il quale si stringe in un abbraccio mentre fuori irrompe l'inno delle SS. Terminata la parata, la gente fa ritorno a casa e la donna mette ordine nelle facende domestiche. Gabriele viene portato al confino da due agenti segreti e la donna, rimanendo per un'istante alla finestra, legge una pagina de “I tre moschettieri” per poi raggiungere il marito in camera da letto

* Veroli 9 febbraio 2016. Di Gabriele Mattacola.

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