10.3.16

UMBERTO CAPERNA LICINIO REFICE

APPUNTI INEDITI DI VITA INTIMA E FAMILIARE

Nel 2011, presso la Tipografia Francesco Ciolfi di Cassino, il professor Umberto Caperna, segretario dell'Accademia Teretina di cui sono socio da 10 anni, ha pubblicato il volume monografico dal titolo “Licinio Refice -Appunti inediti di vita intima e familiare”. 

L'opera si divide in due parti: la prima si apre con un profilo storico della città di Patrica famosa per la fontana costruita nel 1869 da padre Secchi, la chiesa di stile
barocco Collegiata di San Pietro, il castello della Tomacella ma soprattutto nota per Monte Cacume, citato da Dante nella “Divina Commedia”.
Ci parla, nel capitolo seguente, delle famiglie Refice e Simoni attraverso il loro albero genealogico per poi continuare a parlare dei cittadini patricani e dell'Ordine del Preziosissimo Sangue fondato dall'apostolo ciociaro San Gaspare Del Bufalo. In questo stesso capitolo il professor Caperna accenna al lavoro dei contadini nei campi, ai rapporti tra Stato e Chiesa e ad una canzone in dialetto ciociaro, eseguita durante le feste folcloristiche, in cui la fidanzata dice allo spasimante “Fatte lu capannello ca me te piglio”. Dal quarto capitolo in poi l'autore parla del musicista e sacerdote Licinio Refice, nato in questa città il 12.2.1883 da Luigi e Virginia Valenti. Nel paese natio, Licinio ha scritto le prime opere in un angolo di paradiso che lui chiamava cantuccio”. 

Tra il 1893 ed il 98 frequentò il ginnasio inferiore, prima, e superiore dopo, nel seminario di Ferentin dove egli aveva trovato un buonumore con cui alimentava e affinava le sue qualità in campo teatrale e musicale. Refice completò gli studi di filosofia e teologia al Pontificio Collegio Leoniano di Anagni, dove rimase fino al 1905. Venne ordinato sacerdote nella cattedrale di Ferentino il 23.5.1905 e scrisse molte opere nell'ambito della musica sacra, la cui più importante rimane “Cecilia” del 1934. 

Nel 1911 il sacerdote nativo di Patrica, che intraprese gli studi musicali poco dopo l'ordinazione sacerdotale, venne nominato direttore del coro di Santa Maria Maggiore ( all'epoca Cappella Liberiana ). Nei capitoli successivi si parla dell'amicizia tra Licinio e Lea Valle, da lui avviata agli studi musicali, e, infine, dei viaggi compiuti dal maestro Refice in America e della sua morte avvenuta a Rio De Janeiro ( Brasile ) l'11.9.1954 all'età di 71 anni. 

La seconda parte comprende le corrispondenze epistolari tra Refice, Lea Valle ed i parenti. In appendice troviamo le poesie dedicate al maestro da Luigi Cunsolo, primo preside del liceo classico “Turriziani” di Frosinone e la lirica del poeta verolano Attilio Cestra “Nella mia terra”. L'ultima parte è dedicata al centenario dell'erezione della croce di Monte Cacume.

* Veroli 10 marzo 2016. Di Gabriele Mattacola. 

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