4.7.17

OMAGGIO A PAOLO VILLAGGIO IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO ( 1992 Lina Wertmùller )

Il 15.5.2008. presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ho assistito ad una conferenza - spettacolo tenuta da Paolo Villaggio, scomparso il 3 luglio 2017 all’età di 84 anni. In quell’occasione mi sono presentato ponendogli una domanda sul film da lui interpretato nel 1992, per la regia di Lina Wertmùller, “Io speriamo che me la cavo”, dall’omonimo best-sellers del maestro elementare, anch’egli scomparso nel 2013, Marcello D’Orta. L’attore, che era nato a Genova il 30.12.1932, non mi ha dato un giudizio positivo sul ruolo da lui interpretato in questo film a carattere pedagogico in quanto non rispecchiava la
sua personalità. Nel film diretto da Lina Wertmùller, Paolo Villaggio veste i panni del maestro di scuola primaria Marco Tullio Sperelli il quale, per un errore del computer, invece di insegnare nella città natale Genova si ritrova presso la scuola elementare “Edmondo De Amicis” a Corsano in provincia di Napoli. Appena arrivato in questo piccolo paese della Campania, l’insegnante trova, dinanzi ai suoi occhi, una dura realtà in quanto la maggior parte dei suoi piccoli allievi proviene da famiglie, sia disagiate dal punto di vista economico che appartenenti a clan camorristici locali. Nell’istituto dove viene assegnato come docente è benvoluto dai propri alunni ma si scontra , sin da subito, con la preside ( Isa Danieli ), incinta e moglie di un assessore ed anche con il collaboratore scolastico “intrallazzatore” Mimi’ il custode ( Gigio Morra ). Fondamentale sarà l’episodio in cui, a seguito di un’aggressione, prende a schiaffi l’alunno Raffaele Aiello ( Ciro Esposito ), motivo per cui medita di lasciare la scuola. L’incontro con la madre di quest’ultimo lo porta a ritornare ad insegnare tra i suoi scolari con i quali ritorna ad instaurare un bellissimo rapporto accompagnandoli ad una visita guidata presso la reggia di Caserta ed offrendo loro i cannoli durante la festa della donna dell’8 marzo. Il maestro, che aveva fatto domanda per potersi trasferire nel suo paese di nascita, opta per poter tornare ad insegnare, ancora un anno, alla De Amicis. Il provveditorato agli studi lo manderà, invece, nel luogo in cui, precedentemente, aveva chiesto di andare ad insegnare. A fine film lo vediamo salutare gli amati alunni ed i signori Mazzullo ( Paolo Bonacelli ed Ester Carloni ), che lo hanno ospitato. Alla stazione vanno a salutarlo anche la tanto temuta preside assieme al figlio appena nato e Raffaele l’alunno che, alla fine, è riuscito ad accattivarsi e che gli consegnerà un tema sulle parabole che l’insegnante aveva assegnato alla classe. Guardando “Io speriamo che me la cavo” posso dire che a me è piaciuto molto in quanto, in esso, vi è un’immagine diversa dell’attore genovese appena scomparso che si ritroverà anche in altri film da lui in seguito interpretati ( “Azzurro 2000 Denis Rabaglia” ). Abbandonati, per qualche anno, i ruoli di Fantozzi e Fracchia, Villaggio interpreta un affettuoso insegnante di scuola primaria alle prese, come dice una frase del film, con una classe “sgarrupata”. 

* Veroli 4 luglio 2017. Gabriele Mattacola.

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