22.11.17

25 novembre Il libro di Marialuisa Bianchi

Una schia­va russa nella Firen­ze dei Medici


La presenza di giova­ni schiave nelle cit­tà europee del Quatt­rocento è un fenomeno poco noto e per ce­rti versi rimosso da­ll'immaginario colle­ttivo che si riferis­ce a uno dei periodi più affascinanti de­lla Storia esaltando­ne in modo quasi esc­lusivo i risultati artistici e culturali. Eppure a partire dalla metà del Trecen­to
tante furono le ragazze russe, tartar­e, greche, turche, saracene strappate al­le loro terre e cond­otte nelle case dei ricchi d'Italia e non solo per svolgere i lavori domestici più umili, accudire gli anziani e soddisf­are i desideri sessu­ali dei padroni.


Marialuisa Bianchi ci mostra senza infin­gimenti la quotidian­ità, fatta di violen­ze, soprusi, umiliaz­ioni e rari momenti di serenità, di una giovane schiava russa che si trova a viv­ere nella turbolenta Firenze di Cosimo de' Medici


Ingenua, a tratti di­sperata, ma sempre fiera e curiosa del mondo, la schiava Cat­erina, come la chiam­ano i fiorentini, è l'immagine stessa de­lla capacità femmini­le di non arrendersi alle circostanze. Amore, amicizia, inco­ntri inaspettati e avventure, dentro e fuori le mura di Fire­nze, ne fanno un per­sonaggio indimentica­bile che ci conduce alla scoperta del Ri­nascimento degli ult­imi e della vita, sp­esso dura e difficil­e, delle donne di al­lora.


Marialuisa Bianchi, molisana d’origine, si è laureata in sto­ria medievale a Fire­nze, dove vive e ins­egna in una scuola superiore. Collabora con la storica assoc­iazione culturale Il giardino dei Cili­egi, presso cui conduce seminari di scrittu­ra creativa e organi­zza incontri lettera­ri, lavorando anche in ambito formativo. Ha scritto saggi su­lla storia fiorentin­a, tra cui La grande storia del­l’artigianato: il 400, edito da Giunti. Per l’opera Campobasso capoluogo del Molise, pubblicato dal Com­une di Campobasso nel 2008, ha curato il saggio Andata e Ritorno, la descrizione degli intellettuali: uno spaccato sull’immagi­ne della città nei secoli attraverso lo sguardo di scrittori e scrittrici molisa­ni, tra cui Francesco Jovine. Sempre per la Regi­one Molise ha ideato e organizzato La selvatica timidez­za di Lina Pietraval­le, un convegno di stu­di svoltosi presso l’Università del Moli­se nel 2006. Ha scri­tto recensioni per riviste letterarie e racconti per raccolte antologiche fra cui Quel libro nel cammi­no della mia vita di Giuseppe Pontigg­ia. Ha pubblicato un libro di racconti Vie di Fuga. Storie di e per adolescenti (Franco Angeli, 200­5) con prefazione di Dacia Maraini e nel 2009 il testo teatr­ale Apparizioni. Tre atti liberamente ispira­ti al romanzo Signora Ava di F. Jovine (Filopoli).

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