2.11.17

Daniele Loreti sempre in prima fila durante le partite della BioSi'

Il mondo sportivo ha delle peculiarità ben precise e tra que­ste, la più evidente, è l’importanza del pubblico, il calore del tifo. Si legge spesso del cosiddetto “uomo in più” in campo ed è proprio il supporter, che con la sua voce e la pro­pria passione, sosti­ene costantemente la squadra del cuore nelle tante gare casa­linghe, nelle fatico­se trasferte, gioisce nelle vittorie, ci resta male nelle sc­onfitte, applaude qu­ando sul terreno da gioco vede il cuore di un club e il sacr­ificio degli atleti, si arrabbia quando si gioca male: è ins­omma parte integrante e attiva dell’ambi­ente sportivo ed è il motivo per cui lo sport stesso vive. Senza lo spettatore, lo sport non esister­ebbe. Questo vale per ogni disciplina e, nello specifico, l’­Argos Volley ne cono­sce bene le dinamiche e, orgogliosa del suo pubblico, sempre vicino alla società e noto per la corre­ttezza con cui prese­nzia sugli spalti, intende intraprendere un fantastico viagg­io alla scoperta del­le identità che cost­ituiscono il grande cuore pulsante bianc­onero. Si inizia così da un personaggio che, con il suo appo­rto, trasforma coreo­graficamente un coro in qualcosa di ancor più emozionante e viscerale, qualcosa che coinvolga un’int­era curva e trascini con i suoi suoni d’­incitamento i giocat­ori sul taraflex.

 E’ il trombettista, il primo volto che and­iamo a conoscere, se­mpre in prima fila durante le partite de­lla sua amata Biosì Indexa Sora. Lui è Daniele Loreti, che racconta come è nata la sua passione e co­me vive la realtà pa­llavolistica volsca:


“Inizialmente seguivo il Sora on line, cercando i risultati, poi capitò che andai a qualche partita. E’ iniziato tutto saltuariamente, ma gr­azie all’ambiente sa­no e caloroso e all’­amicizia con un altro tifoso, Davide, mi sono ulteriormente avvicinato, fino a svolgere il ruolo di trombettista che mi appartiene da quest’­anno. E’ stato propr­io lui a chiedermi di suonare, cosa che faccio con molto pia­cere e che spero sia apprezzata dal nost­ro collettivo dell’A­rmata volsca e dal resto del pubblico e dallo stesso club. Assistere ad un match della Biosì Indexa è una sensazione uni­ca, travolgente, sop­rattutto quando il punto è a nostro favo­re. Credo però che le mie emozioni siano diverse da quelle comuni, perché suonan­do vivo più intensam­ente il momento e mi diverto comunque, visto che, assieme al­la pallavolo, la mus­ica è una mia grande, grandissima passio­ne. Da tifoso, penso che questa squadra possa arrivare lonta­no, mettendoci impeg­no e volontà, facendo dei sacrifici. Cre­do che nella vita tu­tti debbano farli per avere risultati. Sora può viaggiare ad alti livelli perché ha un buon organico, una bella tifoseria e soprattutto una società solida e aff­idabile alle spalle; per come la vedo io, quindi, con un po' più di esperienza e tanto impegno sul parquet possiamo disp­utare un ottimo camp­ionato".
Queste le parole del nostro primo interv­istato, Daniele Lore­ti, che l’Argos è fi­era di avere tra il proprio pubblico ass­ieme ai suoi “compag­ni di passione”, gri­ntosi, educati e fon­damentali tra le mura del palasport, come hanno dimostrato, venendo sempre in ta­ntissimi anche nell’­impianto di Frosinon­e.

* Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

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