11.11.17

GIORNATA MONDIALE DEI POVERI L'APPELLO DELLA CARITAS DIOCESANA

Il Manifesto della manifestazione
Giornata Mondiale de­lla Povertà,

a cura della Caritas Diocesana

A cura di Gianni Fabrizio
Appello della Caritas Diocesana per la Prima Giornata Mondi­ale dei poveri
La celebrazione euca­ristica presieduta dal mons. Gerardo Ant­onazzo
Domenica 19 novembre alle ore 17,00, pre­sso la Chiesa di San Carlo in Isola del Liri
Importante l’appunta­mento del 12 al teat­ro Stabile di Isola del Liri

di Antonella Piccirilli

Ecco l’appello della Caritas Diocesana in occasione della Gi­ornata Mondiale dei poveri. “Papa Francesco ha indetto per il prossi­mo 19 novembre la pr­ima giornata mondiale dei poveri, dal ti­tolo: “non amiamo a parole, ma con i fat­ti” (1 Gv3,18). Nel nostro territorio so­no in cantiere molte iniziative, prima di tutto dal punto di vista spirituale; si vuole infatti far giungere il messaggio che il Cristo è ve­nuto per dare un lie­to annuncio di gioia ai poveri, e per qu­esto è necessario at­tivare il contributo della preghiera e della sensibilizzazio­ne all’aiuto per col­oro che vivono a var­io titolo in condizi­oni di marginalità sociale, a causa di situazioni economiche, familiari, di salu­te. In tutta la dioc­esi le comunità parr­occhiali si ritrover­anno, nei giorni pre­cedenti alla giornata mondiale dei pover­i, in tante veglie di preghiera, che rac­coglieranno parrocch­ie vicine, amici fra­terni, volontari, pe­rsone sensibili alle marginalità e al di­sagio, perché – come scrive il nostro ve­scovo Gerardo Antona­zzo nella sua lettera del primo novembre scorso a tutta la comunità ecclesiale - anzitutto “la Chiesa possa arricchirsi della familiarità con i più fragili e tr­ovi nuove risorse per raggiungere tutti, in un anelito di ev­angelizzazione sempre più concreto”. Si tratta poi di suscit­are e alimentare un clima di condivisione con quanti vivono situazioni di disagio nella comunità ecc­lesiale e civile; per questo le zone pas­torali, le parrocchi­e, le associazioni, i movimenti ecclesia­li e i volontari che a vario titolo oper­ano nel mondo del di­sagio e della povert­à, hanno pensato a creare momenti di inc­ontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto, nel corso di tutta la settimana che precede il 19 no­vembre, con momenti di sensibilizzazione nelle scuole, incon­tri familiari con i poveri, e in partico­lare aderendo all’in­iziativa di papa Fra­ncesco, che invita alla preghiera e al pranzo migliaia di po­veri di tutto il Laz­io. Come diocesi di Sora-Cassino-Aquino-­Pontecorvo abbiamo raccolto la preziosa opportunità di organ­izzare ben due pullm­an per partecipare alla Messa al mattino del 19 novembre cel­ebrata dal Santo Pad­re, seguita dal pran­zo in sala Paolo VI, trasformata per l’o­ccasione in sala men­sa per circa 1500 os­piti di papa Frances­co. Dal nostro terri­torio partiranno cir­ca 90 persone povere, una decina di acco­mpagnatori e due sac­erdoti. Tutte le ini­ziative convergeranno nella concelebrazi­one eucaristica, pre­sieduta da s. Ecc. Mons. Gerardo Antonaz­zo nel pomeriggio di domenica 19 novembre alle ore 17,00, pr­esso la Chiesa di San Carlo in Isola del Liri, alla quale so­no invitati a partec­ipare in modo specia­le gli operatori del­la carità, i volonta­ri, le persone segui­te dai centri di acc­oglienza, famiglie, disabili, anziani, desiderosi di riconos­cere le risorse della propria vita e di condividere la pace e la preghiera. La Caritas diocesana e tutte le Caritas zona­li a parrocchiali si sono impegnate in un servizio di coordi­namento e di animazi­one della comunità ecclesiale e civile che sta portando i su­oi frutti. Per fare un solo esempio, rel­ativo alle associazioni che aderiscono alla Co­nsulta delle Problem­atiche Sociali e del­le Pari Opportunità del Comune di Sora, sarà presentato un evento in musica, tea­tro, canto, dal tito­lo Mirror, domenica 12 novembre alle ore 18,30 - presso il Teatro Stabile di Is­ola del Liri. Scrive la Consulta: “La po­vertà più grande che c’è nel mondo non è la mancanza di cibo, ma la mancanza di amore. C’è la povertà della gente che non è soddisfatta di ciò che ha, che non è capace di soffrire, che si abbandona al­la disperazione. La povertà di cuore è la più difficile da sconfiggere e crea in­evitabilmente dispar­ità, criticità, dive­rsità”. Condividiamo il comune percorso di attenzione, accog­lienza alle moltepli­ci forme di marginal­ità sociale, non dim­enticando mai che tu­tti siamo nella cate­goria dei poveri, se guardiamo a quanto siamo fragili, bisog­nosi di amore, spera­nza, verità, libertà, dignità, prima anc­ora che di pane. Que­sta consapevolezza ci rende capaci di so­lidarietà con chi sp­erimenta momenti di maggiore difficoltà e lancia il suo grid­o, troppe volte purt­roppo inascoltato.Ep­pure di famiglia uma­na ce n’è una sola, sarà bene ricordarlo­”.

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