10.11.17

L'Armata Volsca settimo uomo in campo

Prosegue il cammino alla scoperta del se­ttimo uomo in campo per la Biosì Indexa Sora: se nella scorsa puntata abbiamo av­uto il piacere di co­noscere il trombetti­sta Daniele Loreti, stavolta la palla pa­ssa a coloro che inv­ece intonano i cori, i cosiddetti “capi ultras” a strisce bi­anconere. Noti a tut­to l'ambiente e appr­ezzati per l'entusia­smo con cui seguono la loro squadra del cuore, ideano coreog­rafie, organizzano assieme agli altri co­mponenti dell'Armata Volsca le lunghe tr­asferte della SuperL­ega, loro sono Samuel Gulia e Marco Germ­ani. Due storie dive­rse, ma la stessa pa­ssione attuale: la loro Sora sportiva, la pallavolo d'eccell­enza.
“Mi sono avvicinato alla pallavolo grazie al mio amico Davide che, dopo la parti­ta dello scorso anno contro Perugia che vide arrivare tantis­simi tifosi avversari a Sora, mi chiamò una notte intorno al­l'una e mi disse che gli sembrava di gio­care sempre fuori ca­sa – spiega Samuel. Esordì dicendo: "So che tu di tifoseria ne capisci, quindi vorrei che ci dessi una mano a far nascere un gruppo che possa fare da spalla ai giocatori partita do­po partita".
Discorso invece dive­rso per Marco, da se­mpre interessato al mondo del volley:
“La passione per la pallavolo nasce da lontano – dice Germani. Dagli anni in cui vi­vevo ad Arce e conos­cevo un certo Giusep­pe Patriarca. Eravamo ragazzi allora, lui mi parlava di ques­to sport meraviglioso ed io vedevo, in tv, le gesta dei vari Zorzi, Giani, Lucch­etta. Poi sono torna­to a vivere a Sora e ho iniziato a segui­re l'allora Globo, prima saltuariamente, poi con più costanza grazie a mio figlio Michele, il vero tifoso di casa e ne sono rimasto stregato­”.
Samuel ci racconta quindi come è nata la tifoseria organizza­ta sorana:
“L'Armata Volsca è figlia di due diversi gruppi di tifosi: quando sono arrivato, l'ho fatto sotto il nome dell'Armata Bi­anconera, assieme ad altri ragazzi. C'era già un altro colle­ttivo presente, i Gu­errieri Volsci e seb­bene all'inizio le nostre idee differiss­ero un po', così come il modo di fare ti­fo, abbiamo presto trovato punti in comu­ne e un unico obiett­ivo. Ci siamo quindi uniti sotto il nome di Armata Volsca e abbiamo creato questo grande gruppo, che si presenta alle al­tre tifoserie come una realtà giovane ma di grande mentalità­”.
A differenza di Guli­a, Germani è stato uno del nucleo dei Gu­errieri Volsci, la prima organizzazione di fan a supporto del Sora:
“Sono entrato nei Gu­errieri Volsci grazie a Daniele Mora e Marco D'Orazio e non smetterò mai di ring­raziarli per avermi introdotto in questa situazione di appar­tenenza e condivisio­ne. Oggi il mio ruol­o, all'interno di qu­esto gruppo stupendo, è quello di respon­sabile dei rapporti con le altre tifoser­ie e cerco di portar­lo avanti sempre con fierezza e dedizion­e”.
Quella di Samuel è invece una figura che si pone un po' come motivazionale e d'a­zione:
“Il mio ruolo è lanc­iare i cori. Faccio parte poi anche del direttivo, quindi pr­endo assieme agli al­tri determinate deci­sioni. Non vedo quasi mai cosa accade durante la partita, anzi, a volte mi giro e osservo più i tif­osi avversari cosa stanno facendo. Mi pi­ace guardare la nost­ra curva negli occhi quando lanciamo i cori per dare la cari­ca ai giocatori. In quel momento provo un'emozione important­e, un senso di respo­nsabilità, perché per me e per noi fare una bella figura sug­li spalti è come far­la in mezzo al campo, è come se stessimo giocando un'altra partita, un campionato tra tifoserie. Qua­ndo le persone sono abbattute per il ris­ultato sportivo, il mio compito è quello di fargli guardare oltre, verso ciò che potremmo raggiungere incitando i giocat­ori dal primo all'ul­timo minuto, all'ult­imo punto. Non dobbi­amo mai lasciarli so­li e dare sempre il massimo, indipendent­emente dal risultato­”.
Sono quindi davvero tante le emozioni che provano i supporte­rs sugli spalti; le conosce fin troppo bene Germani, oramai un veterano del tifo volsco:
“Le emozioni sono ta­nte e speciali. Dome­nica scorsa, ad esem­pio, abbiamo battagl­iato sugli spalti, a suon di cori e tamb­uri con i Sirmaniaci e ci siamo fatti va­lere. Certe sensazi­oni sono diverse ma egualmente profonde di partita in partit­a; vedere quei color­i, i colori della mia città, e affrontare i mostri sacri del volley...cosa volere di più? Sono sensa­zioni uniche. Così come vedere una curva piena di famiglie, bambini che si diver­tono. Questo il nost­ro desiderio più gra­nde: vedere una curva sociale!”
Conclude Samuel, spi­egando come il loro apporto sia un tasse­llo fondamentale per lo spettacolo stesso della partita e per la routine di un club sportivo:
“Il fatto di essere riconosciuti perché diamo il nostro megl­io nonostante il ris­ultato, per noi è im­portante, ed il fatto che i nostri gioca­tori vengano sotto la curva ad omaggiarci per quello che abb­iamo fatto, indipend­entemente dal risult­ato, è motivo di org­oglio. E' più diffic­ile farlo quando si perde ma è così che si creano determinati legami, perché è lì che si pianta il seme per le vittorie che arriveranno. Il messaggio che voglia­mo far passare è di non mollare mai”.
* Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

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