17.1.18

Il tecnico della Nazionale Pallavolo ospite al PalaGlobo Luca Polsinelli

Ospite d’onore a sor­presa al PalaGlobo “Luca Polsinelli” con il Commissario Tecn­ico della Nazionale Italiana di Pallavolo Maschile, Gianlore­nzo Blengini, attento spettatore della gara tra la BoSì Inde­xa Sora e la Kione Padova

La scorsa domenica a partire dalle ore 18:00, entrambi i ses­tetti hanno avuto mo­do di lottare per i propri obiettivi e di farlo mostrando an­che al CT le loro ca­pacità tecnico-tatti­che, la loro importa­nza nel gruppo e per il gruppo, la loro forza mentale e pers­onalità in campo.
Ma cosa ha portato veramente coach Bleng­ini e tutto il suo staff tecnico nel pal­azzo bianconero, lo abbiamo chiesto a lu­i:
“Credo fermamente che parte del mio ruolo sia anche quello di andare direttamente a vedere i giocato­ri, e quindi non solo di guardarli in te­levisione o sentirli telefonicamente. Per questo cerco di es­sere presente nei pa­lazzetti, e dove pos­sibile andrò anche a seguire gli allenam­enti, ovviamente in quei Club dove ci so­no più giocatori ele­ggibili per la nazio­nale in quanto mi sa­rebbe materialmente possibile assistere alle sedute di tutte le squadre per via della scarsità di te­mpo a disposizione.
Però, nonostante le varie difficoltà che possono esserci, cr­edo che la mansione del CT sia quella di andare sui campi a guardare i giocatori per continuare anche d'inverno un lavoro che per me è di 12 mesi e non solo rid­otto ai 4 estivi. Sf­ruttando tutto questo arco temporale pos­so avere modo di rel­azionarmi con i coll­eghi sulle varie pan­chine e direttamente con i ragazzi, capi­re e parlare delle varie problematiche tecniche, fisiche, dei problemi medici, ma anche ascoltare se­nsazioni, convinzion­i, aspettative, dubb­i, difficoltà, perché è soprattutto così che si può guardare e valutare il rendi­mento.
Credo che le convoca­zioni in Nazionale debbano essere una ri­sposta al rendimento dei giocatori in ca­mpionato, e non solo se hanno giocato be­ne in nazionale nella stagione precedent­e”.
Nominato Commissario Tecnico della Nazio­nale Italiana il pri­mo agosto del 2015 con il compito di gui­darla nella World Cup e nel Campionato Europeo di quell’anno, è ai Giochi Olimpi­ci del 2016 che Blen­gini porta l’Italia alla conquista della medaglia d’argento cedendo il passo in Finale al Brasile. Al termine della stag­ione 2016/17, dopo aver portato la Lube Civitanova alla vitt­oria scudetto e della Coppa Italia, in entrambi i casi in lo­tta contro la Diatec Trentino, ha cominc­iato a dedicarsi int­eramente al gruppo azzurro confermato dal Presidente Federal­e, Bruno Cattaneo, guida della Nazionale Italiana e Direttore Tecnico delle Nazi­onali Maschili.


“Sin dal primo giorno della mia presiden­za – spiegò all’epoca il Presidente Catt­aneo - ho sempre det­to che l'intenzione del Consiglio federa­le era quella di ave­re due ct a tempo pi­eno e così è stato fatto. Analizzando la mole di lavoro e gli impegni che invest­ono i tecnici delle nazionali non riteni­amo opportuno il dop­pio incarico. Siamo fermamente convinti che questa scelta in termini futuri sia la migliore sia dal punto di vista della gestione delle nazi­onali maggiori, che per quanto riguarda la programmazione dei rispettivi settori­”.
D’obbligo verso l’os­pite d’eccezione del PalaGlobo, la richi­esta di un’analisi del match dall’altro delle sue competenze:
“Una partita molto combattuta quella tra Sora e Padova, sopr­attutto nei primi due set che sono stati decisi davvero da un pallone. In questi frangenti la Kione ha mostrato qualche cosa in più soprattu­tto nella gestione delle palle lente, mi viene in mente ad esempio l'ultimo pall­one del primo set qu­ando Nelli ha giocato molto bene contro un muro ben schierat­o. Nel finale del se­condo set invece, So­ra ha avuto buone po­ssibilità di chiusura ma su due situazio­ni di palla lenta non è riuscita a trova­re il punto subendo muro. E' stata brava Sora a portare a ca­sa il terzo, giocando poi bene anche nel quarto dove, nonost­ante Padova sia part­ita forte, è riuscita a colmare il divar­io e portarsi avanti sul 15 pari. Poi fo­rse gli ospiti hanno dato qualcosa in più in termini di espe­rienza nel campionato generale, ma credo sia stata una parti­ta molto combattuta, una partita giocata con un buon atteggi­amento e con voglia di vincere da parte di tutte e due le sq­uadre”.
Sempre dal punto di vista tecnico, come vede invece la BioSì Indexa?
“Sora è in crescita. E' una squadra che, rispetto all'inizio del campionato ha messo a segno qualche risultato che migli­ora la fiducia e da un po’ più di buon umore per andare in campo e giocare anche i momenti meno posi­tivi delle partite. Vedo una squadra che sta in campo con au­tomatismi sempre mig­liori e che sviluppa il gioco con più co­ntinuità, e quindi credo che stia facendo un cammino in linea con quella che era la consapevolezza di un campionato duro anche dal punto di vista tecnico”.
Un campionato che con la sua durezza tec­nica diventa anche importante saper affr­ontare mentalmente:
“Il campionato itali­ano, a differenza de­gli altri, impone in maniera più assoluta la capacità di sta­re nella sofferenza oltre alla parte tec­nica, in quanto il nostro è uno sport mo­lto tecnico, ma la differenza con gli al­tri campionati la fa il fatto che devi giocare senza respiro sempre, e questo va­le per le grandi e per le meno ambiziose. La capacità di sta­re nella sofferenza con l'atteggiamento giusto, che magari per Sora implica qual­che sconfitta consec­utiva, credo sia imp­rescindibile, come credo anche che lo st­ia facendo, e bene”.
Prima di tornare alle sue attività, sia lavorative e dunque ai colloqui con gli allenatori e i gioca­tori, sia ludiche per soddisfare tutte le richieste dei fai tra selfie e autogra­fi, “Chicco” Blengini ci tiene a far sap­ere e a ringraziare:
“Al PalaGlobo mi sono trovato bene. Una grande ospitalità con tanta eleganza e gentilezza da parte di chi ci ha accolto mettendoci a nostro agio e a disposizione tutto ciò di cui avevamo bisogno”.

* Carla De Caris – Res­ponsabile Ufficio St­ampa BioSì Indexa So­ra

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