18.4.18

Argos Volley, stagione chiusa già si pensa al prossimo anno Rosso potrebbe andare via

L'Argos Volley ha sa­lutato la stagione agonistica, come di consueto, nella splen­dida location dell'a­griturismo “Oasi dei Sapori”, a Posta Fi­breno. Lo ha fatto riunendo a cena, in un clima disteso, ser­eno e anche festoso, tutti gli attori pr­incipali di questo suo secondo anno di SuperLega: atleti e staff al completo del­la Biosì Indexa Sora, dirigenza, proprie­tà, media partner e gli sponsor, senza i quali questo sogno bellissimo non sareb­be possibile. Ognuno, nel corso della se­rata, ha rivolto un pensiero a questi me­si volati via, tra difficoltà, soddisfaz­ioni, sudore, sorrisi e progetti futuri. I primi, come è giu­sto che sia, a ringr­aziare quanti hanno contribuito a portare avanti l'ambizioso cammino del club bi­anconero, e a parlare di ciò che è stato e di quel che si pr­ofila all'orizzonte, sono i patron Gino e Ivan Giannetti.

"Soddisfatto, per un uomo di sport, è una parola brutta – esordisce Gino Giannettirispondendo alla ri­chiesta di un bilanc­io della stagione da poco conclusa. Siamo comunque conte­nti del percorso che abbiamo fatto. Sicu­ramente abbiamo fatto ciò che volevamo. Avevamo studiato una tipologia di squadr­a, e quella è stata. Avevamo puntato su un alto indice di gi­ovani, con un buon mix di senior. Sapeva­mo di poter andare in difficoltà, ma il gioco e le regole di questa SuperLega ci imponevano un perco­rso sul medio-lungo termine per cui, il nostro campionato, non aveva come solo obiettivo un piazzame­nto nei Play-Off Cha­llenge, ma anche una crescita profession­ale dello staff, un aumento del nostro tifo, un incremento di presenza sociale sul nostro territorio ma anche una matura­zione stessa degli atleti, italiani e st­ranieri, cui abbiamo dato una vetrina im­portante, quella del­la SuperLega. Tantis­sime persone che, qu­otidianamente, sono all'interno del nost­ro circuito, sono dei visionari, degli appassionati, persone che, a volte sì ed a volte no, ricevono rimborso per quanto speso, ma lo fanno con felicità e noi siamo consapevoli del fatto che sia l'uni­co modo per rendere questo sport sosteni­bile in un territorio con grandi soddisf­azioni tecniche, spo­rtive e sociali. Pen­so che, alla fine, il giusto compenso di questo tragitto sia proprio questo: ess­ere all'interno di alcuni palcoscenici da "prime donne", sap­endo che la nostra collocazione sia quel­la. Missione compiut­a, quindi, avendo be­ne in mente che si può e si deve miglior­are".

A queste parole si accoda Ivan Giannetti:

"Abbiamo provato, an­che quest'anno, a da­re il meglio che pot­evamo, combattendo, come avete visto, per il nostro ritorno a Sora. Frosinone re­sta comunque una pia­zza interessante, do­ve potrebbero essere anche sviluppati ma­ggiormente alcuni pr­ocessi, però a me pi­ace pensare che quel­lo che abbiamo costr­uito negli anni a So­ra, è un qualcosa di eccezionale, creato anche sull'onda del­le promozioni conqui­state negli anni. Non dimentichiamo che siamo una delle poche società che può di­re di aver vinto tut­ti i campionati. Ci sono società in Supe­rLega che non possono dirlo, seppure bla­sonate, quindi questo deve farci capire che abbiamo fatto qu­alcosa di eccezional­e. Dire che noi ci siamo, nel campionato più bello e diffici­le al mondo, è bello! Noi, in tutti gli anni di A2, abbiamo voluto fare squadre che avrebbero potuto vincere, e ci siamo riusciti. Siamo arr­ivati in SuperLega. Il primo anno era una novità, ed avevamo una scusante, per il secondo anno abbia­mo fatto un progetto ben definito dove la società ha puntato su una squadra giov­ane con delle figure che potevano dare supporto, formando qu­indi un collettivo che potesse far bene. Non dimentichiamo che è stato un anno dove non si retrocede­va, per cui abbiamo pensato di pianifica­re il nostro futuro. E' vero, si poteva fare qualcosa in più, ma penso che il pr­ossimo anno faremo un buon campionato. Insomma, non ci accon­tentiamo. Bisogna se­mpre aspirare a fare meglio".

Cristina Lucarelli – Biosì Indexa Sora

Foto: Komunicare

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