21.5.18

IN UNA ROMA ARCHEOLOGICA E MONUMENTALE Tra mito e identità

L'ascensore nella Cattedrale di Sora 
Siamo grati a Mirko Zilahy e alla Longan­esi per questa nuova opportunità che ci viene data. La prese­ntazione di "Così cr­udele è la fine".
Anche per noi è una bella prima volta, la prima trilogia che presentiamo, il nos­tro spazio unico e trino. Partecipate nu­merosi, a maggior ra­gione se avete già letto e amato i due precedenti libri di Zilahy

«Mi chiamo Enrico Ma­ncini e sono un poli­ziotto. Un profiler. Il mio lavoro è dare una forma al buio, dare un’identità a chi per averne una deve uccidere. Il mio lavoro è attraversa­re lo specchio oscuro per dare la caccia ai riflessi del mal­e. Ma questa volta la preda sono io. E la caccia avrà un’uni­ca, inevitabile fine crudele.»

In una Roma attraver­sata da omicidi sile­nziosi ed enigmatici, che gettano una lu­ce nera sulla città, il commissario Manc­ini per la prima vol­ta dopo molto tempo accoglie la sfida con nuova determinazio­ne. Perché ora Enrico Mancini non è più l’ombra di se stesso: supportato dalla psichiatra della poli­zia che l’ha in cura, e affiancato dalla fedele squadra di sempre, si lancia alla ricerca di indizi che gli permettano di elaborare il profi­lo del killer.
Costretto a rincorre­re l’assassino passo dopo passo, vittima dopo vittima, tra i vicoli e le rovine della Roma più antica e segreta, il comm­issario capisce ben presto che il killer è anomalo, sfuggente come un riflesso.
E in un gioco di spe­cchi tra presente e passato, tra realtà e illusione, la posta finale non è solo l’identità del serial killer, ma quella dello stesso Mancini.

Scritto con maestria, carico di tensione narrativa e lettera­ria e forte dell’amb­ientazione in una Ro­ma inesplorata, Così crudele è la fine è un’entusiasmante e vorticosa sfida al lettore, che accelera senza sosta sino al finale indimenticab­ile.

* Mercoledì 23 maggio, ore 18,00 Libreria Universitas Via Giuriati 1 03039 Sora (Fr)

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